
A L’Aquila, in alcuni casi, anche un’operazione semplicissima come il pagamento delle bollette può diventare un’ardua impresa. E’ successo a un cittadino residente nel Progetto Case, che denuncia un singolare ‘balletto’ di intestazioni.
L’odissea delle bollette affonda le proprie radici nel novembre 2011, quando alla famiglia viene assegnato un alloggio a Cese, intestato al padre. A marzo 2012 la famiglia presenta domanda per la diminuzione del nucleo familiare e per l’intestazione dell’alloggio al figlio. Successivamente si procede anche alla variazione di intestazione per le utenze, ma le bollette relative all’energia elettrica continuano ad arrivare a nome del padre. Il figlio si reca allora negli uffici comunali di via Roma, dove, nel febbraio 2013 viene fatta «una segnalazione – racconta il cittadino – per comunicare l’errore e intestare il tutto a mia madre. Segnalazione inoltrata, arriva il “conguaglio”, tutto intestato a mia madre, sia la lettera che i bollettini». Problema risolto, dunque? Sembrerebbe di no.
«A luglio 2013 per motivi di manutenzione straordinaria riguardante l’alloggio di Cese – continua il cittadino – faccio il cambio e vengo spostato nell’insediamento di Sant’Elia 2. Arriva il conguaglio con i consumi di Cese: la lettera è intestata a mia madre con indirizzo corretto, ma i bollettini, con nostra sorpresa, sono intestati a mio padre». A questo punto, continua l’aquilano, «chiamo il numero verde riportato nella lettera, chiedo di fare la variazione di intestazione in quanto errata e mi viene detto che sarei stato richiamato. Il silenzio».
Dopo un tentativo fallito al Sed, il cittadino riparte dal ‘via’: torna agli uffici comunali. «Faccio presente agli uffici – racconta – che dovrei regolarizzare una volta per tutte la mia posizione, ma dopo una verifica mi viene comunicato che non è un problema. ‘Non fa niente’, tanto basta che paghi». «Non c’è verso, insomma – conclude l’aquilano – di fare le cose per bene».