Sciopero, Acerbo: «Aboliti i superpremi»

10 dicembre 2013 | 19:08
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Sciopero, Acerbo: «Aboliti i superpremi»

«Può definirsi storico lo sciopero di oggi dei dipendenti della Regione Abruzzo. Da comunista non posso nascondere la soddisfazione per il fatto che i lavoratori hanno messo al centro della sacrosanta protesta la richiesta di approvazione della riforma presentata dal sottoscritto a sostegno della quale sono state consegnate anche centinaia di firme». Così Maurizio Acerbo in una nota, commenta il successo dello sciopero dei dipendenti della Regione svoltosi nella giornata di oggi davanti al palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale.

Circa 400 dipendenti della Giunta regionale, secondo una stima data dagli organizzatori, hanno partecipato al primo sciopero generale nella storia dell’Abruzzo, proclamato per protestare contro la mancata utilizzazione del personale fuoriuscito dagli enti regionali dismessi negli anni scorsi e per denunciare il fatto che non era stato destinato al fondo del salario accessorio il 50% delle risorse relative alla riorganizzazione della macchina amministrativa.

«Con centinaia di persone che aspettavano fuori del palazzo, il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità la mia proposta di legge – aggiunge Acerbo – fa piacere che una volta presentata la mia proposta l’Assessore si sia svegliata e attraverso il consigliere Venturoni abbia presentato un testo identico al mio.

«Con questa fondamentale riforma – si legge ancora nella nota – abbiamo cancellato definitivamente il meccanismo che produceva gli scandalosi superpremi per i dirigenti regionali che avevamo denunciato negli anni scorsi.

Le risorse che si liberano con la progressiva riduzione del numero dei dirigenti non saranno più distribuite tra quelli in servizio come premialità aggiuntiva a una retribuzione già elevata ma finiranno nel fondo per il salario accessorio dei dipendenti. Inoltre abbiamo previsto che vadano finalizzate le risorse derivanti dai risparmi sulle spese dell’ente alla copertura del fondo per i dipendenti».

«Fa piacere – conclude Acerbo – che tutti abbiano dovuto convenire sulla giustezza della proposta di riforma di Rifondazione Comunista e che i consiglieri Ricciuti e Venturoni abbiano mostrato il buonsenso di fare propria una riforma che va a ridurre il danno provocato dalle scelte della loro Giunta. Abbiamo tagliato un privilegio per dare risorse a chi guadagna intorno ai mille euro e che ha perso, grazie alla politica spettacolo della Giunta, il salario accessorio. Spero che l’approvazione della legge segni soltanto il primo passo e che la Giunta raccolga il segnale fortissimo che arriva dai lavoratori e dalle lavoratrici».