
«Il IX congresso nazionale di Rifondazione Comunista ha assunto all’unanimità l’ordine del giorno proposto dalla federazione provinciale dell’Aquila su grandi opere e messa in sicurezza del territorio: deviare i fondi stanziati per la Tav, “grande opera” inutile alla popolazione della Val Susa, per la ricostruzione dei territori terremotati. Al contempo il Prc propone di destinare i miliardi di euro stanziati per le spese militari degli F-35 alla messa in sicurezza del territorio, con un grande intervento pubblico che sia al contempo occasione di lavoro». A comunicarlo, attraverso una nota, è il segretario provinciale Prc L’Aquila Francesco Marola.
«Quello della messa in sicurezza del territorio – continua Marola – è un problema non più rinviabile: il disastro che ha da poco colpito la Sardegna e nella nostra regione la zona urbana di Pescara sono solo l’ultimo doloroso capitolo di una tragedia annunciata, che non è mero effetto di calamità naturali. Spesso la parte più rilevante della responsabilità è da attribuire all’opera umana, nello specifico alla selvaggia attività di cementificazione da parte di costruttori senza scrupoli e alle avventate concessioni edilizie opera di amministrazioni conniventi. Così è stato per l’alluvione del Pescara, dovuto alla cementificazione della zona naturale di esondazione per far posto alla realizzazione del centro commerciale Megalò».
«Questo pericolo continuo – aggiunge Marola – è sotto gli occhi di tutti e riguarda diversi Comuni della provincia dell’Aquila. Recentemente un comitato formato da cittadini residenti tra Arischia (frazione dell’Aquila) e il comune di Pizzoli hanno richiamato l’attenzione sul rischio di alluvione e smottamento che minaccia l’area denominata “fosso delle Pescine” e la sottostante via Arischia, e hanno sollecitato l’intervento del nostro consigliere comunale di Pizzoli Giulio Giorgi, il quale assieme al consigliere regionale Maurizio Acerbo ha interessato l’assorato regionale competente, che a sua volta è intervenuto celermente per un sopralluogo con la propria struttura tecnica, constatando la gravità della situazione».
«L’area in questione, all’interno del Pai, è classificata come area dal massimo rischio idrogeologico, detto R4 – conclude Marola – Già nel 2007 un’intenso evento metereologico, per fortuna di breve durata, arrecò gravissimi danni alla zona urbanizzata all’interno dell’area e in tutto il Comune. Finora gli interventi amministrativi volti alla messa in sicurezza sono stati del tutto infruttuosi. E’ intenzione del Prc tramite il proprio consigliere comunale verificare quali siano stati i motivi di tale inefficienza, e al contempo sollecitare lo stanziamento di fondi da parte della Regione o delle autorità preposte per l’urgente opera di messa in sicurezza di un’area nella quale è a rischio l’incolumità di molte persone».