29 piante d’ulivo tagliate per intimidazione

16 dicembre 2013 | 19:23
Share0
29 piante d’ulivo tagliate per intimidazione

Atto vandalico in una proprietà dell’assessore all’Ambiente del Comune di Fossacesia (Chieti) e direttore della riserva regionale Lecceta di Torino di Sangro, Andrea Natale: 29 alberi di ulivo sono stati tagliati con mezzi meccanici ad un altezza tra i 15 e i 20 centimetri da terra e lasciati abbandonati sul campo.

«Chi sa parli», è l’appello dell’assessore. «Questi gesti – aggiunge – vanno condannati e isolati. Ringrazio tutti per gli attestati di solidarietà».

Il sindaco di Fossacesia, Fausto Stante, parla di «non un atto di vandalismo, ma un’azione intimidatoria vera e propria. L’Amministrazione Comunale esprime solidarietà all’assessore Natale, amministratore corretto e democratico che vanta rispetto e dedizione per le persone e per la tutela dell’ambiente. Evidentemente, aggiunge il sindaco, c’è qualcuno che ha perso la testa e tenta con ogni mezzo di affermare le sue idee in modo incivile, dimenticando che democraticamente esistono il dissenso ed il rispetto della legalità».

Il WWF Abruzzo, a nome di tutti i suoi soci, esprime, in una nota, piena solidarietà all’assessore e alla sua famiglia, vittime di un inaccettabile gesto intimidatorio che squalifica innanzitutto chi ha voluto metterlo in atto. Andrea Natale, «è stato ed è, e certamente ancora sarà, protagonista in prima persona di tante iniziative per uno sviluppo sano e coerente della nostra regione. Di particolare rilievo il suo impegno in favore della costituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina».

Dichiara il presidente Luciano Di Tizio: «Nell’augurarsi che le forze dell’ordine riescano a individuare gli autori del vile gesto e che costoro possano essere chiamati penalmente e civilmente a risponderne, il WWF si unisce a tutti coloro, tantissimi, che in queste ore hanno confermato la volontà di continuare, accanto ad Andrea, a sostenere il Parco e le altre campagne in favore dell’ambiente e della gestione sostenibile del territorio, isolando chi evidentemente rifugge dal confronto democratico ed è capace solo di colpire nell’ombra».