Ance L’Aquila, il nuovo direttivo

17 dicembre 2013 | 16:35
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Ance L’Aquila, il nuovo direttivo

Si è riunito oggi, nella sede di via De Gasperi, il nuovo Consiglio direttivo di Ance L’Aquila, formatosi a seguito delle elezioni del 23 novembre scorso. In occasione della seduta si è proceduto alla nomina dei responsabili degli organi statutari. Vice presidenti sono stati nominati Stefano Cipriani per il comprensorio dell’Aquila, Sergio Palombizio per Sulmona e Fausto Dramisino per Avezzano. Per i primi due si tratta di una conferma. Eliseo Iannini assume il ruolo di tesoriere.

Su proposta del presidente Gianni Frattale, il Consiglio ha deliberato di invitare permanentemente alle sedute Corrado Chiodi, Elio Gizzi, Mauro Irti, Pierluigi Frezza, Cesare Silva e Danilo Taddei.

Il rinnovato Consiglio, che registra un abbassamento dell’età media rispetto al precedente, ha rilevato la necessità di procedere ad un ampliamento dei suoi strumenti operativi per far fronte alle «nuove e sempre più stringenti questioni che riguardano il settore dell’edilizia nel cratere sismico e fuori di esso». Per questo si è stabilito di istituire commissioni di studio su urbanistica, sindacale e ricostruzione e di lavorare alla creazione di uno sportello a sostegno delle piccole imprese.

Il presidente Frattale ha esortato tutti i nuovi eletti e i vecchi membri ad una «partecipazione attiva e assidua» per rafforzare il ruolo di Ance L’Aquila nell’ambito dei rapporti istituzionali ed economici che riguardano l’edilizia nei suoi tre comprensori maggiori.

Il Salone della ricostruzione, anche per il futuro delle politiche associative, è stato individuato come «uno dei maggiori momenti di sintesi istituzionale e commerciale per dare impulso al settore». Se ne è parlato alla presenza del presidente di Ance Abruzzo Enrico Ricci, componente del Consiglio direttivo.

Si è discusso, inoltre, di come migliorare il coordinamento con le attività sociali, sportive e culturali della provincia a cui l’Ance e gli imprenditori in genere «assicurano ogni anno sostegni cospicui» e di come rendere più efficace il rapporto con gli istituti di credito per rafforzare l’apporto finanziario al sistema nell’ambito della ricostruzione e delle normali attività edilizie, oggi «in sofferenza anche per un carente flusso di risorse».