Ripensiamo il territorio: «Basta difendere il micro-potere»

«Nonostante il nostro lavoro sia culminato con una Risoluzione Regionale all’unanimità che impegnava La Giunta ed il Presidente a promuovere ogni utile iniziativa per definire e presentare in Consiglio una proposta di indirizzo rivolta ai Comuni abruzzesi, per definire la nascita di un modello organizzativo territoriale più efficace ed efficiente, ovvero quello delle fusioni, alla vigilia del nuovo anno abbiamo ancora un quadro abbastanza in ritardo». Questo il commento, divulgato da un comunicato, del movimento del centro Abruzzo’Ripensiamo il territorio’ sul tema della coesione territoriale.
«Comunità Montane eliminate, poche Unioni di comuni e solo sulla carta, le Province che a giorni dovrebbero essere svuotate di funzioni e poteri e si sta marciando tuttavia verso la costituzione dei nuovi enti intermedi di secondo livello imperniati su macro-aree omogenee. Di fronte a questa situazione la classe politica del nostro territorio, con poche eccezioni, appare ancora sorda ed ancorata a difendere micro-posizioni di potere. In soldoni, accadrà che rischiamo la perdita di tutte le opportunità che 5 miliardi di Euro del Bilancio Europeo che ci aiuterebbero sui temi cruciali del nostro territorio polverizzato: Infrastrutture, Viabilità, Turismo, Agroalimentare, Sanità, Ambiente, Scuola, Prevenzione Sismica e idrogeologica. Perderemo 112 milioni di euro che sarebbero arrivati dalla legge statale già vigente. Avremo perso la possibilità di sospensione del Patto di stabilità che sono altre centinaia di milioni. E poi Perderemo milioni di euro e di occasioni nella competizione europea che è in atto. Avremo così perso l’ultima occasione di dare consistenza e massa critica al nostro territorio».
«Gli unici passi positivi – si legge ancora – sono stati quelli del Sindaco di Roccaraso pronunciatosi favorevolmente, del Comune di Popoli che ha tradotto in delibera una volontà politica chiara. Mentre il Comune di Sulmona tarda ad attuare un obiettivo programmatico preciso (la Giunta del Territorio o uno strumento similare), e quello di Pratola, nonostante le aperture non ancora riesce a definire una strategia precisa. In questo quadro, bisogna dare atto delle voci che si sono preoccupate seriamente dell’arretratezza della situazione, ed oltre la nostra, abbiamo quella di Monsignor Angelo Spina e di alcuni cattedratici Universitari, nonché cittadini illuminati. Noi del Movimento continueremo a stare in prima linea per questa Prospettiva Strategica ineludibile. Stiamo già lavorando su due grandi inziative con cui apriremo il 2014: la prima per valorizzare la ‘identità del territorio’ la seconda sulla ‘trasformazione del territorio’ con la presenza auspicata del Ministro delle Autonomie locali, Graziano Delrio».