
È stato catturato dalla squadra Mobile di Pescara a Forlì mentre era in strada nella cittadina romagnola il pentito di camorra, Pietro Esposito, 47 anni che non aveva fatto rientro in carcere a Pescara dopo un permesso premio sabato scorso.
Era a casa della sorella. In particolare l’uomo è stato bloccato in una località della zona. Gli agenti lo hanno notato mentre si aggirava nei pressi di un [i]bed and breakfast[/i]. Hanno così ipotizzato che potesse soggiornare nella struttura ma poi è emerso che era dalla sorella.
Dell’arresto è stato subito informato il procuratore capo di Forlì Sergio Sottani.
Secondo quanto si è appreso Esposito si sarebbe rifugiato dalla sorella subito dopo ottenuto il permesso di uscita dal carcere San Donato di Pescara.
L’uomo non avrebbe opposto resistenza. Ora si trova nella casa circondariale di Forlì e, almeno per ora, non si parla di un rientro immediato a Pescara. Il capo della squadra mobile di Pescara, Pierfrancesco Muriana, ha ricevuto una telefonata dal ministero.
La dinamica: l’uomo sarebbe stato intercettato attraverso il cellulare. Non era la sua utenza, ma un numero telefonico attivato dalla compagna nei giorni scorsi.
Attraverso il sistema di localizzazione la squadra mobile ha individuato la zona dove poteva trovarsi l’evaso, facendo scattare il piano per arrivare poi alla sua cattura, a Forlì. Fondamentale ai fini della soluzione del caso si è rivelata la collaborazione della polizia penitenziaria, che ha fornito agli uomini della mobile una serie di informazioni rivelatesi molto utili alle indagini per quanto riguarda la rete di relazioni di Esposito. Il sostituto procuratore che si occupa del caso è Barbara Del Bono.
«Sì, sono io». Questa è la frase pronunciata da Pietro Esposito quando è stato arrestato dagli uomini della squadra mobile di Forlì.
I poliziotti lo hanno riconosciuto grazie alle foto segnaletiche cercando nella zona suggerita per le ricerche dai colleghi di Pescara. Fermato da due agenti non ha reagito. Non era armato.
Inoltre, l’uomo, secondo alcune informazioni, non era più nel programma di protezione per collaboratori di giustizia, dopo essere stato arrestato, a settembre del 2011, per una rapina in un’abitazione di Spoltore (Pescara).
Esposito era in carcere dall’aprile del 2012, dopo essere evaso dai domiciliari che gli erano stati concessi pochi giorni prima, in seguito alla rapina. Intanto si è appreso che sabato 14 dicembre, ad attendere il pentito fuori dal carcere di Pescara c’era la compagna.
Il detenuto, in base all’ordinanza per il permesso, era affidato proprio alla donna, anche lei ricercata in tutta Italia negli ultimi giorni.