
«La Regione Abruzzo non credo abbia preso provvedimenti. Dobbiamo sottostare a quelle che sono le disposizioni dei giudici, che si possono condividere o meno ma vanno applicate e lo stiamo facendo». Così il direttore generale della Asl numero 1 Avezzano Sulmona L’Aquila, Giancarlo Silveri, a margine della conferenza stampa in cui ha illustrato i risultati raggiunti nel 2013, parlando dell’ordinanza del tribunale dell’Aquila che ha ordinato l’immediata somministrazione delle cellule staminali, già presenti negli Spedali civili di Brescia, in favore di Noemi, la bimba di 18 mesi di Guardiagrele (Chieti) affetta da Atrofia muscolare spinale (Sma1), secondo la metodologia della Stamina Foundation Onlus.
Nelle scorse settimane la Regione Abruzzo ha deciso di ‘aprire’ al metodo, sentendo in commissione Sanità i due promotori, il professor Marino Andolina e il laureato in filosofia Davide Vannoni, unitamente a un gruppo di esperti abruzzesi.
La Regione ha anche varato un “comitato scientifico” che dovrà porre le basi perché in Abruzzo siano autorizzate le cure compassionevoli e in questo senso è stata chiesa la disponibilità delle Asl tra cui anche quella aquilana.