
Incontro a sorpresa questa mattina tra Andrea, il papà di Noemi, la bimba abruzzese di 18 mesi per cui il giudice ha autorizzato la cura Stamina, e il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, giunta all’ospedale di Chieti per l’inaugurazione di un nuovo reparto di Oftalmologia.
«La legge è uguale per tutti» ha detto Andrea. La replica di Lorenzin: «Stamina non esiste».
«Noemi non ha avuto le sue risposte, la sentenza c’è e non è rispettata – ha continuato il padre – auspichiamo che verrà chiamato al più presto in modo che invece di stare ancora a litigare su questa vicenda vi dirà direttamente Noemi i miglioramenti che ha avuto col trattamento».
Andrea si è appellato al ministro per sbloccare le liste d’attesa e far accedere Noemi al metodo Stamina come deciso dal giudice.
Dopo il botta e risposta in pubblico il papà di Noemi è stato ricevuto in una saletta dell’ospedale di Chieti dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Un incontro a porte chiuse e senza telecamere.
Il ministro Lorenzin ha preso il numero di cellulare di Andrea e il papà di Noemi ha messo a disposizione i numeri di pediatri. «Ho detto al ministro – ha riferito Andrea al termine del colloquio – tutte le mancanze che ci sono state in questa storia come il Tar del Lazio che ha detto che le cartelle cliniche non ci sono. Lei – secondo le parole di Andrea – ha affermato che le ha viste, ma il Tar dice qualcos’altro».
Quindi le liste d’attesa: «Ho chiesto chiaramente di farle sbloccare. Non è possibile – ha detto Andrea – che dopo aver speso 6-7 mila euro di avvocati sono ferme e le persone muoiono. Il ministro mi ha risposto che non è sua competenza sbloccare le liste d’attesa, io le ho rinnovato l’appello anche prima di salutarci».
«Se un domani si verrà a sapere che dopo 18 mesi di sperimentazione questo trattamento era efficace – chiede Andrea – chi si prenderà la responsabilità delle morti di tutte queste persone?».