
di Claudia Giannone
A dire la sua ai microfoni al termine dell’incontro sul campo del Catanzaro è mister Giovanni Pagliari, soddisfatto per la prestazione dei suoi e per aver finalmente ritrovato lo spirito della sua squadra.
«Era una partita che temevo. Il Catanzaro, come squadra, è simile a noi. Compatta, sa quello che vuole. Noi siamo stati bravi – ha affermato il mister rossoblù – e anche un po’ fortunati sull’episodio dell’espulsione. È stato tolto, secondo me, il più rappresentativo della squadra. Ma non per questo bisogna togliere meriti a noi. Abbiamo rischiato pochissimo nel secondo tempo».
Si è notato, sicuramente, il cambio di modulo dalla parte degli aquilani. Il solito 4-3-3 era diventato piuttosto prevedibile, con il tridente offensivo che non coordinava il lavoro al meglio. Si è passati, quindi, ad un 4-4-2 che è riuscito a cogliere nel segno, grazie soprattutto alla coppia offensiva De Sousa-Infantino.
«È la seconda volta che Infantino e De Sousa giocano insieme. Noi prima giocavamo sempre con il 4-3-3, ma nelle ultime due partite ci è andata male. Eravamo in testa alla classifica, ma io soffro di vertigini – ha aggiunto ironicamente mister Giovanni Pagliari – ed evidentemente l’ho passato alla squadra. Avevamo perso ciò che avevamo di più importante, e se si perde lo spirito di gruppo, non c’è futuro».
«Qualcosa nella squadra è cambiato di certo. Sono entrato a gamba tesa per il bene del gruppo, e oggi ho ritrovato i miei ragazzi con la mentalità giusta. Lo spirito di oggi è il più bel regalo di natale per tutti noi. È stato un anno trionfale per L’Aquila. Sono arrivato ad aprile, abbiamo vinto il campionato salendo in Prima Divisione, e ora siamo in piena zona play off. Il nostro gruppo è straordinario quando gioca compatto. Il calcio è questo: se si perdono umiltà, concentrazione e quel pizzico di cattiveria è finita.
A rispondere è il tecnico del Catanzaro, Oscar Brevi, decisamente rabbuiato.
«Avrei preferito giocare questo incontro in parità. Abbiamo rischiato qualcosa, ma abbiamo dato tutto. Non posso rimproverare niente ai ragazzi. Gli episodi hanno cambiato la gara. E in questi casi diventa anche difficile commentarla».
«L’Aquila è forte. Sa come chiudersi e sa come ripartire. Non è facile trovare spazi in casi come questo. Comunque, siamo a quota ventotto punti – ha proseguito il mister – e una sconfitta non comprometterà il nostro lavoro. La squadra è strutturata per un determinato obiettivo. Non avevamo intenzione di vincere il campionato. Se gli obiettivi diventeranno altri, la società se ne occuperà nel mercato di gennaio».