
«Servizi igienici carenti; ingressi e locali posti in prossimità degli stessi sporchi ed igienicamente non idonei; criticità nell’area sanitaria e sala odontoiatrica senza strumentazioni utili per essere autosufficienti». Questa la foto del carcere dell’Aquila scattata dalla Uil penitenziari in un’ispezione fatta nei giorni scorsi. Della delegazione sindacale facevano parte il segretario generale della Uil Pa Penitenziari Eugenio Sarno, il presidente nazionale Giuseppe Sconza, i segretari regionale e provinciale Giuseppe Giancola e Mauro Nardella.
«Dal punto di vista dell’organico – scrive la Uil in una nota – molto carente risulta essere il numero di sottufficiali, tant’è che per ovviare alle numerose udienze in video conferenza per le quali si richiede la presenza di ufficiali di polizia giudiziaria si è costretti ad attingere, quotidianamente, ad altre sedi spesso distanti più di 150 chilometri, con notevole dispendio di soldi per il pagamento di missioni e ore di straordinario e con logiche che cozzano contra la politica della spending review».
«A proposito di videoconferenze – dice la Uil – altra nota negativa ci viene offerta dalla presenza di 10 nuove salette, pronte da tempo immemorabile e che hanno bisogno solo di adeguamento tecnologico, le quali, proprio perché inutilizzabili, costringono, nei periodi di eccessiva produzione di udienze giudiziarie, la traduzione di detenuti in altre realtà carcerarie anche qui con dispendio di uomini e soldi pubblici». Infine, il sindacato ha posto l’accento sulle relazioni sindacali, definite «scadenti».