
Certificati medici di neurologi, neuropsichiatri ed altri specialisti che attesterebbero miglioramenti ottenuti dai bambini che hanno effettuato le infusioni secondo il metodo Stamina a Brescia, oltre che la mancanza di effetti collaterali.
E poi le «cartelle di dimissioni dei piccoli, che lo stesso ospedale rilascia al termine di ogni infusione e dove vi è nero su bianco quanto fatto».
Saranno questi, secondo quanto spiega all’Ansa Guido De Barros, il papà della piccola Sofia, alcuni dei documenti che verranno mostrati domani ai giornalisti in una conferenza stampa a Roma organizzata dai genitori dei pazienti in cura con il metodo Stamina a Brescia.
A presenziare alla conferenza stampa, durante la quale, sottolinea De Barros, «si metteranno in evidenza anche delle mancanze, come quella dell’ospedale, che non ha effettuato visite diagnostiche di [i]follow up[/i]», oltre a una decina di genitori anche il dottor Marcello Villanova, neurologo dell’ospedale “Nigrisoli” di Bologna e la dottoressa Imma Florio, pediatra di Sofia.
Non ci sarà invece il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni perché, evidenzia il papà della piccola affetta da leucodistrofia metacromatica e che sta effettuando le infusioni secondo il metodo Stamina da un anno, «questa è un’iniziativa dei genitori. Annunceremo anche la costituzione di una Onlus dei genitori dei pazienti in cura a Brescia, indipendente e liberala costituzione di una Onlus dei genitori dei pazienti in cura a Brescia, indipendente e libera», conclude De Barros.