Chi tira la cinghia a Natale, la sfila a Capodanno

29 dicembre 2013 | 09:46
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Chi tira la cinghia a Natale, la sfila a Capodanno

di Gioia Chiostri

Non c’è cosa più amara al mondo che i dolci di Natale. Grassi, ipercalorici, cioccolatosi. Buoni. Sì, è questo, in fondo, che fa prendere il toro per le corna: la bontà delle leccornie tipicamente abruzzesi. Struffoli, biscotti di pan zenzero, croccante alle mandorle. Pandoro e panettone. Il tronco di Natale. Non credo ci sia bisogno di dilungarsi anche se, in questi giorni, ciò che s’allunga è il metro attorno al nostro punto vita. IlCapoluogo.it, per l’occasione, ha intervistato la dottoressa e nutrizionista Laura Di Domenico, con lo scopo di illustrare i meccanismi machiavellici che i dolci di Natale, e i rispettivi pranzi che li precedono, adottano per farci aumentare di peso.

Esiste qualche dieta [i]last minute[/i] per combattere i grassi accumulati? «Partiamo dal presupposto che le diete restrittive non servono – spiega la dottoressa – perché la sana alimentazione può tranquillamente coincidere con i sapori genuini delle feste. Una dieta sana e corretta deve essere una ‘costante’ nella vita quotidiana. Per evitare di ‘arrotondarsi’ con le calorie in più del Natale e del Capodanno, senza rinunciare ai dolci e alle bevande potrebbe essere opportuno utilizzare dei piccoli accorgimenti: mangiare tutto in primis, ma evitare gli eccessi; ad esempio consumare una sola pietanza per ogni portata, evitando bis e tris». Il suggerimento migliore, secondo l’esperta, è quello di mangiare un pasto sano ogni 3-4 ore per mantenere gli adeguati livelli di zuccheri nel sangue e di riposare a sufficienza. Un trucco, forse, poco noto. Di fatti, spiega Laura Di Domenico, «La mancanza di sonno è una grande nemica del pesoforma. Infatti, se non si dorme un minimo di cinque ore a notte, vi è una maggiore probabilità di mangiare troppo».

E se volessimo accelerare la nostra ‘ripresa di equilibrio’ dopo queste pazze feste? Esiste una lista di ingredienti adatta a debellare i chili in più? «I cereali integrali, come la farina d’avena o i cereali che si mangiano a colazione aiutano a sentirsi più pieni, richiedono una masticazione più lenta , che permette di cancellare l’ansia e mantenere il livello di zucchero nel sangue più a lungo. Alcuni studi poi – continua la dottoressa – hanno dimostrano che i composti vegetali del tè aiutano a rilassarsi mentre le bevande calde sembrano calmare il corpo. Le noci contengono grassi sani che possono essere efficaci a combattere l’infiammazione indotta dallo stress del corpo, così come anche gli alimenti carichi di vitamina C aiutano a combattere l’infiammazione e a mantenere il sistema immunitario forte. La ricerca mostra che i cibi contenenti flavonoidi aiutano il nostro corpo a combattere lo stress, quindi via libera ad arance, mirtilli, fragole o anche spinaci. Per non parlare delle proprietà del cioccolato fondente che aumenta la serotonina e riduce il cortisolo, l’ormone dello stress. Ottimo anche il pesce azzurro che può contrastare i biomarcatori dello stress e contiene una buona varietà di vitamine che mantengono il corpo forte. Come avviene con una tazza di tè caldo, anche un bicchiere di latte caldo è calmante e contiene il triptofano, un ingrediente fondamentale nel produrre la serotonina».

Consigliate anche lunghe passeggiate per digerire in tranquillità, o dieci minuti di cyclette da portare a termine ogni giorno, atti a bruciare le calorie in eccesso introdotte. Bere molta acqua, poi, per eliminare i liquidi ristagnanti e depurare l’organismo. «Provate inoltre a disintossicare i corpo tra una festa e l’altra: dal 29 al 31 dicembre (pranzo) consumate più verdure evitando pasta e pane, preferendo un buon secondo a scelta tra carne, pesce ed uova. Bevete una tisana depurativa ogni sera prima di andare a letto e un bicchier d’acqua ogni mattina appena svegli. Cancellate il ricordo della brioche o del cornetto caldo a colazione, almeno fino alla fine delle feste, sostituendoli con una tazza di latte o di the, accompagnate da un paio di fette biscottate. Ma I veri protagonisti del Natale, acerrimi nemici di chi sta tentando di mettere in pratica una corretta alimentazione, sono ilPandoro e il Panettone. Se evitarli durante le feste è praticamente impossibile, tanto vale conoscerli meglio. Vediamo più da vicino la loro composizione:

– Il Pandoro, dolce tipico veronese, è composto da farina di frumento, zucchero, uova (non meno del 4% in tuorlo), circa un 20% di burro, lievito, aroma di vaniglia e sale. Una fetta di pandoro pesa circa 125g che apportano all’incirca 500 kCal, 55g di carboidrati, 10g di proteine e 28g di lipidi.

– Il Panettone, dolce tipico milanese, è composto da farina di frumento, zucchero, uova (non meno del 4% in tuorlo), circa un 16% di burro, un 20% di uvetta e canditi, lievito e sale. Una fetta di panettone, dal peso di 125g, apporta circa 400 kCal, 70g di carboidrati, 8g di proteine e 13g di grassi. Se quindi il pandoro risulta più calorico in virtù del più alto contenuto in grassi, il panettone è più ricco in zuccheri semplici dovuti alla presenza di uvetta e canditi. Come potersi allora concedere questo sfizio senza necessariamente prendere peso? E’ possibile adottare alcuni piccoli accorgimenti che renderanno meno ‘dannoso’ il nostro ‘alto là’ alla dieta:

– consumare questi dolci a colazione, quando il nostro metabolismo è più elevato;

– evitare l’accumulo di alimenti ad analogo valore calorico e nutrizionale nella stessa giornata (pane, pasta, biscotti);

– aumentare il dispendio energetico di 400-500 kCal concedendosi una leggera ma efficace passeggiata a passo veloce di 30 minuti;

– scegliere le versioni semplici, senza farciture che farebbero ulteriormente “lievitare” il carico calorico.

Sempre con l’idea che dieta non voglia dire per forza privazione. Infine, digiunare in previsione di un pranzo o una cena durante il quale si presume di mangiare più del solito, non è mai una buona idea. Correremmo solamente il rischio di arrivare all’appuntamento esageratamente affamati, tanto da magiare in modo inconsapevole, ingurgitando cibo solo per avidità o golosità».