
Con la fine dell’anno si vedono i primi effetti del decreto legge del 23 dicembre 2013 numero 146, che ha
previsto, in maniera più pregnante, l’utilizzo di sistemi di controllo elettronici per persone
sottoposte a misura cautelare personale, in sostituzione della detenzione presso una struttura
penitenziaria.
E’ stato infatti modificato l’articolo 275 bis del codice di procedura penale che prevedeva già, ma in via
eccezionale, la possibilità di effettuare controlli mediante strumenti elettronici di persone
sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari, in sostituzione della misura della
custodia cautelare in carcere e nel caso in cui l’imputato presti il consenso.
In virtù di ciò e su disposizione dell’articolo 3, nella giornata di oggi è stato istituito dalla
Questura dell’Aquila, come primo caso in Abruzzo, l’uso del braccialetto elettronico per uno
straniero responsabile di reati relativi agli stupefacenti, che dovrà scontare il residuo periodo di
custodia cautelare agli arresti domiciliari, ma con una sorveglianza speciale data dal braccialetto elettronico.
Il sistema prevede che, nel caso in cui il “detenuto” esca al di fuori dell’abitazione, il braccialetto trasmette un segnale alla Sala Operativa della Questura di L’Aquila, che attiva immediatamente le ricerche dell’evaso.