
di Antonella Calcagni
Magani non si tocca. I sindaci del cratere esprimono contrarietà al trasferimento del direttore dei Beni culturali a Pompei (in vigore da oggi) attraverso il coordinatore, Emilio Nusca.
«Vorrei sottolineare il grande contributo, sia personale che istituzionale, che il direttore Fabrizio Magani ha dato ai sindaci quando si sono trovati di fronte alla sfida di dover affrontare le complesse problematiche della ricostruzione dei centri storici – spiega Nusca – Mi riferisco in particolare alla definizione del modello parametrico per i Comuni del cratere. Un lavoro intenso e meticoloso, che ha portato alla firma dello schema di convenzione con la quale si è voluto delineare un percorso culturale–amministrativo da tenere a riferimento, non solo nella ricostruzione post sisma, ma soprattutto per il futuro. Sono stati, per i sindaci del cratere, momenti di contatto significativi, in cui diversi livelli delle istituzioni dello Stato hanno dimostrato grande senso di responsabilità e comunanza di visione».
Per il coordinatore «Questa utile esperienza, coinvolgente anche sul piano culturale, subirà inevitabilmente una battuta di arresto che in questo momento non possiamo permetterci. Il ministro Bray nella scelta che ha inteso fare non ha tenuto ben presente questo aspetto del problema, privilegiando l’interesse, certamente non discutibile, della bellezza e rilevanza degli scavi di Pompei a quelli della qualità della ricostruzione di un territorio distrutto. Anche questa è l’ennesima dimostrazione delle continue “disattenzioni” che il Governo ha nei confronti della nostra ricostruzione. C’è poco da stare contenti».