Strade e sangue, il dolore di una madre

2 gennaio 2014 | 17:23
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Strade e sangue, il dolore di una madre

Si dichiara «emozionata» Erina Panepucci in seguito «all’annuncio dato ieri dal ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri sull’introduzione a breve del reato di omicidio stradale». Lei, mamma di Giuseppe Magnifico, il giovane aquilano «travolto e ucciso nel 2005», da tempo si batte, insieme ad altri familiari per l’introduzione di questo reato.

«Da anni conduciamo questa battaglia», ha osservato Erina Panepucci, che è vice presidente dell’associazione Avisil e fiduciaria del movimento l’Italia Vera, presieduto dalla scrittrice Barbara Benedettelli. «L’introduzione del reato di omicidio stradale non ci restituirà i nostri ragazzi e non potrà essere applicato ai procedimenti penali in corso – ha aggiunto – ma di certo è il primo passo contro una lotta iniqua che tanti familiari delle vittime innocenti della strada stanno da anni portando avanti».

«Mi sento di rivolgere un pensiero a tutte quelle mamme conosciute in questi dolorosissimi anni – ha aggiunto – mamme che come me hanno sperimentato cosa vuol dire essere private del bene più prezioso e che in silenzio hanno vissuto il profondo senso di ingiustizia e il loro infinito dolore. A tutte loro vorrei poter dedicare questa vittoria, che vittoria non è se si pensa a quante migliaia di vite si sarebbero potute salvare se si fosse giunti prima a questo decreto, con l’auspicio che l’introduzione di questa fattispecie di reato possa riuscire a dare un senso alle tragiche morti di tanti innocenti, affinché il loro sacrificio non sia stato vano. Ringrazio tutti coloro che ci hanno sostenuti e supportati nel dolore e nella lotta, ricordando che, come san Tommaso che non credeva se non vedeva, noi continueremo a vigilare e che questo 2014 sia finalmente l’anno della Giustizia con la G maiuscola».