
di Roberta Galeotti
Prima conferenza stampa ufficiale d’inizio anno per il nuovo presidente della Fondazione Carispaq, Marco Fanfani.
Concreto ed operativo Fanfani ha messo il punto sugli obiettivi del 2014 della Fondazione «per un’operazione di trasparenza in ordine ad iniziative e risorse – ha spiegato il Presidente -, che vedono impegnati la Fondazione».
Il prossimo 8 gennaio sarà pubblicato il Bando annuale che anche quest’anno finanzierà progetti di associazioni senza scopo di lucro per 550 mila euro. Ogni progetto sarà finanziato per un tetto massimo di 16 mila euro e la Fondazione avrà dei progetti propri su cui investire.
Il bando scadrà il 28 febbraio e le domande dovranno pervenire entro il 10 marzo. «Le pratiche saranno valutate in breve tempo rispetto allo scorso anno, in cui il rinnovo del Consiglio e della Presidenza ha allungato molto i tempi» ha promesso Fanfani che ha, poi, presentato un nuovo bando a sostegno del lavoro e della formazione.
{{*ExtraImg_180317_ArtImgRight_300x192_}}
L’8 gennaio, infatti, sarà pubblicato un nuovo Bando per 30 Borse Lavoro che consentiranno la selezione e la formazione di 30 giovani aquilani per 12 mesi, rimborsati dalla Fondazione, più 4 ulteriori mesi di contratto a carico dell’imprenditore. Potranno rispondere al bando tutte le aziende del territorio provinciale che avranno l’opportunità di formare il personale con la proiezione di una stabilizzazione.
«L’idea è nata con la rettrice Inverardi – racconta Fanfani – con cui abbiamo una stretta collaborazione per il progetto della Tavola Vibrante. Il programma di test dei materiali anti sismici, destinati alla ricostruzione, finanziato con 2 milioni di euro di fondi ACRI (Associazione delle Casse di Risparmio d’Italia, ndr)».
«Siamo la prima Fondazione in Italia ad aver destinato 350 mila euro per le Borse Lavoro – continua Fanfani – e ci auguriamo di diventare uno sprone di buona pratica anche per le altre fondazioni italiane. Attiveremo anche un Fondo di Solidarietà per assicurare una iniezione di liquidità alle piccole e medie imprese. Questi segnali concreti sono il frutto dell’impegno della nostra Fondazione a rispondere alle difficoltà del territorio».
Il passaggio della Cassa di Risparmio dell’Aquila alla Bper non è stato indolore per la Fondazione, che ha mantenuto lo 0,6% delle quote della banca e che ne risulta, individualmente, uno dei maggiori azionisti. «Il Ministero del Tesoro scoraggia la partecipazione delle fondazioni nelle Banche – illustra Fanfani – affinchè il destino di queste non sia legato direttamente a quello degli istituti di credito». Il riferimento indiretto riporta al destino della banca e della Fondazione Tercas che hanno sperato nell’intervento delle quattro fondazioni abruzzesi per ripianare i quasi 500 milioni di affidamenti a rischio della banca Tercas.
«Vogliamo rappresentare il contatto diretto della Bper sul territorio – ha concluso Fanfani -. Il nostro non è un appello alla Bper ma, piuttosto, una trattativa con la banca cooperativa che fa raccolta in provincia e deve assicurare il reimpiego di fondi in questo territorio. Volgiamo innanzi tutto difendere e tutelare i livelli occupazionali, ma vogliamo anche incentivare l’aumento della presenza della Banca a L’Aquila. Abbiamo proposto la delocalizzazione di un[i] back office[/i] o di un [i]middle office[/i] della Bper a L’Aquila affinchè si possano assicurare delle opportunità occupazionali nella nostra provincia».