
«Ci troviamo a porre all’attenzione di tutte le istituzioni la necessità di intervenire in merito alla grave problematica determinatasi con l’aumento dei pedaggi autostradali applicati a decorrere dal primo Gennaio, aumenti fino all’8% sull’Autostrada dei Parchi, che superano di gran lunga la media nazionale, che si attesta intorno al 3,8%». Così, in una missiva indirizzata al presidente Chiodi, a Di Carlantonio e Santilli, Confcommercio intende sottolineare «l’assurdità» di un aumento tariffe di tal fatta che va a «ledere ancora una volta» l’equilibrio delle famiglie abruzzesi.
«Questo – continua la lettera – è quanto risulta dai dati diffusi nei giorni scorsi ed appare evidente che l’onere a carico di chi usufruisce dei collegamenti autostradali nella nostra Regione è tra i più alti d’Italia, un onere intollerabile per il “Sistema Abruzzo” che accusa più pesantemente di altri territori gli effetti dell’attuale crisi economica con un grave indebolimento del suo tessuto economico e produttivo. Aumenti di tali proporzioni sono un vero colpo per la nostra economia, poiché incidono negativamente sulla competitività delle nostre imprese abruzzesi; in particolare taluni territori più pesantemente, come quello del comprensorio di Carsoli, che ha rapporti quotidiani intensi con l’area metropolitana di Roma».
«Chiediamo, pertanto – prosegue Confcommercio – di intervenire nel merito, anche attraverso la costituzione di un’unità operativa di tecnici in grado di monitorare costantemente la congruità dei costi dei pedaggi in relazione ai chilometri percorsi ed ai servizi offerti, al fine di evitare in futuro rincari ingiustificati tali da compromettere seriamente la competitività e la potenzialità del nostro sistema economico regionale.
Evidenziamo infine che un’analoga nota è stata da noi inviata già nel Gennaio 2012 senza ricevere alcun riscontro e, nel caso in cui anche questa volta il nostro appello cadrà nel vuoto, la nostra Associazione porrà in campo eclatanti iniziative di protesta utilizzando le migliaia di vetrine di commercianti associati per portare a conoscenza di tutti gli Abruzzesi questo stato di cose, che penalizza ingiustificatamente la già provata economia della nostra Regione».