
di Antonella Calcagni
Molti genitori vivranno con ansia il primo giorno di scuola al rientro dalle vacanze di Natale visto che in agguato c’è la salmonellosi. Qualche papà in ansia si è rivolto al sindaco Massimo Cialente su Facebook.
I casi di salmonellosi rilevati dall’Unità operativa di igiene e sanità pubblica della Asl n°1 Avezzano Sulmona L’Aquila fino al 24 dicembre 2013 sarebbero stati 8: tra questi, a contrarre il batterio che colpisce l’apparato gastrointestinale, sono stati 6 bambini di età compresa tra i 4 e i 10 anni e due adulti.
Dallo scorso mese di ottobre i casi accertati sarebbero stati un centinaio in provincia, secondo fonti della Asl. Sul fenomeno sta indagando il (Sian) Servizio, igiene alimenti e nutrizione. «Non siamo preoccupati, anche se, rispetto al periodo freddo, abbiamo registrato un numero superiore di casi – ammette la dottoressa Maria Graziani, dirigente medico dell’Unità operativa di Igiene e sanità pubblica della Asl n°1 -. I focolai di salmonella di solito si registrano in primavera e in estate con le temperature calde». Ci si ammala a macchia di leopardo su tutto il territorio aquilano, non solo nel capoluogo, colpiti in particolar modo i bambini delle scuole materne e elementari.
«Non si sono verificati in un’unica scuola, ma in tante e sono stati rilevati nelle zone di Sassa, Preturo, Tornimparte, Paganica e L’Aquila – prosegue la dottoressa – In questo modo diventa difficilissimo risalire alle vere cause». Il batterio può trovarsi maggiormente nelle uova e nella carne di pollo poco cotta, ma anche nelle verdure lavate male o nella frutta non sbucciata. «La salmonellosi è una malattia orofecale e il batterio è espulso con le feci – spiega la Graziani – Se non si ha un’igiene attenta e si tocca anche solo un alimento con le mani sporche, lo si può inquinare».