
Pericolo valanghe ‘forte’ (quarto livello della scala di rischio di cinque) sulle Alpi Retiche e Orobiche per probabili distacchi spontanei e/o provocati con un debole sovraccarico, come il passaggio di un singolo sciatore o escursionista, sulla maggior parte dei pendii ripidi.
Lo segnala il Corpo forestale dello Stato. Il grado di pericolo è ‘marcato’ (terzo livello) sulle Prealpi Lombarde.
In generale, sulle Alpi piemontesi il pericolo valanghe è ‘marcato’ su tutto il settore con tendenza in aumento. In Liguria il pericolo è moderato e può salire a ‘marcato’ sulle Alpi Liguri oltre il limite arboreo in corrispondenza degli accumuli di neve, mentre è generalmente debole con qualche criticità a quote elevate della dorsale tosco-emiliana.
Sui rilievi valdostani il pericolo rimane ‘marcato’ con possibilità di valanghe medie o grandi. Situazione analoga in Trentino-Alto Adige, dove il rischio cresce specialmente dove sono presenti nuovi accumuli di neve trasportata dal vento. Stesso livello di pericolo sulle Dolomiti, in particolare sui pendii ripidi.