L’Aquila a caccia di certezze

7 gennaio 2014 | 11:56
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L’Aquila a caccia di certezze

«Al ministro Trigilia», che domani sarà in città per una visita, «chiediamo certezze sui flussi finanziari per la ricostruzione e sull’immediata disponibilità dei 100 milioni di fondi Cipe destinati alle attività produttive e alle imprese commerciali falcidiate dalla crisi. Al ministro chiediamo anche di assumere un ruolo di coordinamento e interfaccia tra i vari uffici deputati alla ricostruzione per rendere più snello e lineare il percorso di rinascita del territorio colpito dal sisma del 2009». Il segretario Cisl della provincia dell’Aquila, Paolo Sangermano, interviene sulla questione dei «fondi bloccati» che, «stando alle dichiarazioni del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, non saranno disponibili prima di maggio prossimo».

«La visita del ministro per la Coesione territoriale – afferma Sangermano – deve essere l’occasione per sciogliere il nodo sulla disponibilità e sulla tempistica relativa alla spendibilità dei fondi destinati alla ripresa delle attività produttive. Deve costituire un momento di confronto e di seria riflessione e impegno comune per un’inversione di tendenza di un territorio ormai allo stremo. Non, quindi, l’ennesima occasione di discussione improduttiva o polemica tra i vari livelli istituzionali».

«Il rischio concreto per gli imprenditori, le aziende e la popolazione della provincia dell’Aquila – aggiunge Sangermano – è di ritrovarsi ostaggio di una campagna elettorale che, invece di produrre risultati positivi, inneschi il solito meccanismo di rimpallo di competenze e responsabilità. Alla luce dei recenti dati economici, produttivi e occupazionali del territorio, che pongono la provincia dell’Aquila all’ultimo posto in Abruzzo, in quello che in realtà era stato indicato come il più grande cantiere d’Europa, risulta indispensabile che tutti i livelli istituzionali, a partire dal Governo centrale, pongano la massima attenzione sulla questione aquilana, con la consapevolezza che la tempestività degli interventi è irrinunciabile e costituisce condizione indispensabile per la ricostruzione della città e del cratere e per il rilancio economico e produttivo delle attività della provincia, oltre che un traino per l’intera regione».