Avezzano, Cna in marcia per salvare il tribunale

8 gennaio 2014 | 12:18
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Avezzano, Cna in marcia per salvare il tribunale

«La Cna provinciale di Avezzano parteciperà convinta e decisa alla marcia in difesa del Tribunale di Avezzano organizzata dal Comune e dal comitato pro-referendum sabato prossimo a partire dalle ore 17 con raduno in piazza del Municipio». Lo ha annunciato la presidente dell’associazione Franca Sanità, a margine dell’incontro di ieri sera con gli organizzatori della manifestazione.

«La nostra – ha aggiunto – non è un’adesione solo formale, ma sostanziale, nel senso che ci attiveremo per far partecipare il maggior numero di imprenditori associati, in quanto l’obiettivo del referendum per far esprimere i cittadini contro la chiusura di un’importante presidio di giustizia nel nostro territorio potrebbe essere raggiungibile anche nella misura in cui si riuscirà a comunicare tale volontà con una massiccia dimostrazione popolare e democratica».

«Nell’augurarci l’ammissibilità della proposta referendaria – ha sottolineato il direttore Pasquale Cavasinni – auspichiamo che questa iniziativa aiuti e induca i rappresentanti istituzionali, le altre associazioni, gli altri attori e responsabili dell’economia pubblica e privata locale a condividere una strategia complessiva e generale atta a difendere il nostro territorio e la sua economia e punti a recuperare tutto quello che in questi ultimi anni ci è stato tolto».

«E’ ora che si gridi chiaro e tondo – ha concluso Cavasinni – che lobby politiche, istituzionali ed economiche la smettano una volta per tutte di assumere decisioni e compiere atti che impoveriscono la Marsica e le altre zone interne dell’Abruzzo ed umiliano le nostre popolazioni, a vantaggio di altri territori. Si rischia di essere noiosi e ripetitivi se ci si cimenta ad elencare le tutte le decisioni che stanno impoverendo la Marsica in importanti settori economici e sociali: dalla sanità, alla previdenza, dalla industria al proprio indotto, dall’agricoltura all’ambiente, dall’istruzione alla cultura, dai servizi al cittadino e, appunto, alla giustizia e alla legalità e così via. C’è bisogno di uno scatto d’orgoglio e di azioni democratiche ma forti e concrete di tutti noi, insieme ed uniti, che argini e faccia cessare, una volta per tutte, la strategia in atto i cui effetti talvolta ci fanno pensare che ci si vuole cancellare proprio come comunità. Abbiamo il dovere di impedire che ciò avvenga».

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