Bufera Ricostruzione, Cialente verso le dimissioni

10 gennaio 2014 | 10:17
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Bufera Ricostruzione, Cialente verso le dimissioni

E’ in corso una giunta comunale straordinaria nella quale il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, starebbe – secondo fonti comunali ben informate – per comunicare le sue dimissioni.

La decisione arriverebbe in conseguenza dell’inchiesta su presunte tangenti per appalti sulla ricostruzione che per la prima volta coinvolge ex e attuali amministratori comunali e che ha portato già alle dimissioni del vicesindaco, Roberto Riga.

Il sindaco, nella riunione straordinaria della giunta, sta facendo il punto sulle ripercussioni politiche sull’amministrazione di centrosinistra dell’inchiesta.

Il presidente del Consiglio Comunale, Carlo Benedetti, ha rilevato, in seguito alle insistenti voci di dimissioni del sindaco di stamani, di avergli telefonato per «chiedere di concordare l’eventualità anche con il Consiglio comunale, visto che il problema investe la città». «Gli ho chiesto di prendere insieme la decisione, anche se, a mio avviso, sarebbe il caso di riflettere – ha continuato Benedetti – Credo che Cialente non si debba rimproverare nulla, ma capisco la sua amarezza e stanchezza per la lunga battaglia per i fondi nei confronti del governo al quale, a mio avviso, l’inchiesta offre la stura per chiudere i rubinetti e per gli attacchi personali di questi giorni. Considerando – ha concluso il presidente del Consiglio comunale – che il carico dell’amministrazione grava all’80 per cento sulle spalle del sindaco».

Prima della giunta straordinaria di stamani, il sindaco aveva rivelato la sua decisione di dimettersi e la volontà di fare l’annuncio ai suoi assessori e ad alcuni consiglieri comunali a lui vicini.

L’idea si era fatta strada già da ieri sera, quando il sindaco aveva spiegato a persone vicine con parole piene di amarezza, «di essere in piena riflessione sulla situazione complessiva, in tal senso sto pensando alla città e alla cosa più utile da fare per salvaguardare i cittadini». «Al di là dell’entità delle accuse – aveva continuato Cialente – é la prima volta che il Comune viene coinvolto, probabilmente si tratta di un comitato di affari anche con persone fuori, ma c’era un mio assessore, che avevo scelto io, e la responsabilità è mia». Tra gli elementi sui cui riflettere «per l’interesse primario della città e per le dimissioni – spiegava ancora Cialente ieri sera – ci sono i rapporti con il governo, sempre più difficili per i fondi insufficienti e anche il complessivo indebolimento della mia persona e della giunta per quanto accaduto».

Rispetto all’inchiesta, il sindaco ha ribadito la necessità che «la magistratura faccia in fretta, scavando su tutto, ma facendo in fretta perché non ci possiamo permettere ombre, sento la sofferenza terribile della città».

Nel rivelare di aver ricevuto una telefonata «molto cordiale» dal ministro per la Coesione territoriale Trigilia, incaricato dal governo di seguire la ricostruzione, Cialente ha chiuso l’amara chiacchierata ancora con il pensiero rivolto al suo ex assessore, Vladimiro Placidi, «che avevo scelto perché non politico, persona altamente legata a persone di alto rilievo, un bravo tecnico perché direttore del consorzio per i beni culturali, ente di proprietà del comune dell’Aquila, il quale mi aveva assicurato di non avere società».