Bufera ricostruzione, i dubbi di Cialente

10 gennaio 2014 | 14:44
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Bufera ricostruzione, i dubbi di Cialente

«Abbiamo visto gli atti delle indagini, stanno evidenziando che vi sono alcune cose che non collimano con i tempi di nomina di assessori o i ruoli». Così il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, lancia dubbi sull’inchiesta giudiziaria che ha travolto il Comune capoluogo di regione, uscendo dalla Giunta in cui ha stabilito di rinviare a lunedì ogni decisione sulle sue dimissioni.

«All’epoca dei fatti Mario Di Gregorio (uno degli indagati, ndr) era dirigente alla Cultura, Protezione civile e Sport», ha fatto notare il primo cittadino, quando nell’ordinanza viene citato quale «funzionario responsabile dell’ufficio ricostruzione del Comune». Cialente ha proseguito spiegando che «se è vero che Vladimiro Placidi (arrestato ai domiciliari con altri 3, ndr) non era assessore ma era un privato cittadino quando ha fatto quelle cose, tutto si sta risolvendo su due aspetti gravissimi come sospetto, ma che sono due avvisi di garanzia. Se causano tutto questo – ha concluso – vuol dire che forse si è rotto un rapporto complessivamente a livello nazionale, del quale una persona che vuole ragionare intelligentemente deve prendere atto, e adesso ne ragionerò con la Giunta».