Pausa di riflessione per Cialente

10 gennaio 2014 | 11:41
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Pausa di riflessione per Cialente

Decisione congelata per due giorni. E’ questa la scelta del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente in merito all’eventualità delle proprie dimissioni.

L’annuncio è arrivato al termine di una riunione di Giunta nella sede comunale di Villa Gioia. Cialente aveva preannunciato l’addio dopo lo scoppio dello scandalo per presunte tangenti legate alle ricostruzione. «Tutti gli elementi sono sul tavolo, mi prendo due giorni per decidere e poi vedremo», ha detto il sindaco.

Successivamente all’annuncio è emerso che è stato lo stesso esecutivo comunale a chiedere al Primo cittadino una pausa di riflessione, dopo avergli ribadito «pieno sostegno e solidarietà». Cialente, quindi, in conseguenza delle ripercussioni politiche dell’inchiesta sulle presunte tangenti negli appalti per la ricostruzione, si era presentato in giunta per comunicare le dimissioni, che peraltro stamani aveva annunciato ad alcuni consiglieri comunali.

{{*ExtraImg_181392_ArtImgRight_300x192_}} Secondo quanto confermano fonti comunali bene informate, Cialente avrebbe già preso la decisione, ma avrebbe preso tempo per stabilire con i suoi più stretti collaboratori le modalità e soprattutto il messaggio da pronunciare per illustrare le motivazioni. Il Primo cittadino avrebbe rotto gli indugi perché, accanto al sostegno e alla solidarietà ricevuti da tanti consiglieri comunali, c’é una parte della maggioranza che, sia pure non ufficialmente, avrebbe chiesto un passo indietro. E che dietro la decisione di Cialente di continuare, farebbe emergere la propria contrarietà.

Alla base dell’addio il rapporto conflittuale con il governo sui fondi per la ricostruzione che alla luce della bufera giudiziaria potrebbe essere ancora peggiore, il sensibile calo di immagine del sindaco, l’altro ieri contestato da un gruppo di cittadini davanti alla sede comunale e molto criticato sulla rete, e anche il tentativo di ricostruire una credibilità del centrosinistra in vista di elezioni anticipate.

In tal senso, secondo quanto si é appreso da fonti comunali, con le dimissioni scatterebbe il commissariamento, ma si voterebbe con la finestra del 25 maggio nell’election day di europee e amministrative, tra l’altro con le regionali abruzzesi. Secondo quanto si é appreso, Cialente non sarebbe tecnicamente ricandidabile.

Negli ambienti politici di centrosinistra circola il nome dell’ex parlamentare Giovanni Lolli come candidato sindaco del centrosinistra.

PRONTI DUE ORDINI DEL GIORNO – Tanti i commenti dei protagonisti dell’amministrazione comunale. Guido Liris e Alessandro Piccinini si sono soffermati a commentare gli sviluppi della pesante situazione. «L’Aquila è frastornata – hanno detto – Roma rigetta le richieste di finanziamento dimostrando che il governo non tiene più a questo territorio. Il sindaco ha perso la sua credibilità sia in città che a Roma. Cialente sta valutando le sue dimissioni perché non rappresenta più la città».

«Le responsabilità penali sono individuali», ha sottolineato Liris rispondendo a una domanda sulla responsabilità politica del partito rispetto al coinvolgimento nello scandalo di un esponente di Forza Italia, Pierluigi Tancredi. «Posso fare delle considerazioni dal punto di vista umano – aggiunge – Siamo diversi e lo abbiamo dimostrato. Chiederemo un Consiglio straordinario affinché vengano a relazionarci sull’accaduto».

«Ci sono due ordini del giorno pronti, uno sulla cacciata del ministro Carlo Trigilia dalla delega sulla ricostruzione post-sisma, l’altro sulla convocazione di un Consiglio comunale straordinario per parlare della vicenda tangenti» hanno annunciato in una conferenza stampa improvvisata davanti al piazzale della sede comunale di Villa Gioia i consiglieri comunali di opposizione Guido Liris (Forza Italia) e Alessandro Piccinini (gruppo misto).

{{*ExtraImg_181393_ArtImgRight_300x192_}}«Cialente ha perso credibilità con la città e con Roma», ha sbottato Liris commentando l’ipotesi di dimissioni del Primo cittadino. «Non vogliamo essere accusati di trasversalità, per questo motivo ci muoviamo con atti formali, noi siamo diversi», ha aggiunto Piccinini. Liris, che partecipò accanto a Cialente all’ultima «protesta delle carriole» a Roma, ha spiegato che «quel fatto mi ha causato problemi di coscienza, ma non lo rinnego. Allora era giusto protestare per chiedere fondi per la ricostruzione».