
di Antonella Calcagni
L’ira di Pasquale Corriere ieri era incontenibile lungo i corridoi degli uffici comunali mentre il [i]briefing [/i]fra sindaco, assessori e dirigenti era in corso.
Un vertice durante il quale sono state poste le basi per il bilancio di previsione 2014 fatto di lacrime e sangue alla luce del fatto che difficilmente il governo Letta riconoscerà ristoro ai 7 milioni di tagli fatti al bilancio comunale nel 2013. L’imperativo dunque è sfoltire; nel calderone è finito anche il contributo che fino allo scorso anno era stato riconosciuto all’associazione culturale San Pietro della jenca, “creatura” dell’ex consigliere socialista Corriere.
Nel mirino di quest’ultimo è finita l’assessore alla Cultura Betty Leone per aver eliminato l’associazione, che non figurava più nella lista di quelle finanziate. Si tratterebbe peraltro di un contributo, tutto sommato modesto, che si aggira intorno ai 3 mila euro.
A mettere riparo al caso è intervenuto l’assessore alle Finanze Lelio De Santis che ha promesso di raschiare il fondo del barile, aggiungendo tuttavia che molte delle associazioni non troveranno copertura perché continuano a spuntare come funghi, ma «à la guerre comme à la guerre».
Per De Santis è necessaria «la qualità e progetti che devono essere coerenti e meritevoli». De Santis prepara il terreno per il bilancio di previsione 2014 che conta di approvare entro la fine di febbraio, alcuni mesi prima della scadenza imposta dal governo che dovrebbe essere fissata nel mese di agosto o settembre.
«Noi abbiamo necessità di fare un bilancio prima possibile per erogare le risorse che ci verranno trasferite». Tuttavia non c’è da stare allegri perché sono previsti tagli per circa 10 milioni di euro. Ci sarà da fare un triplo salto mortale per evitare di aumentare la pressione fiscale e tagliare i servizi ai cittadini.
«Cercheremo di fare leva sulle maggiori entrare attraverso il recupero dell’evasione – ha spiegato De Santis – Da lunedì sentirò assessori e dirigenti per verificare le esigenze di ogni settore. Sarà un imperativo razionalizzare la spesa. Fra le novità ci sarà la centralizzazione delle spese per tutti i settori in modo tale da avere sotto controllo in maniera globale il flusso». De Santis ha assicurato che non scatteranno aumenti: «La gente è in una situazione disperata; non possiamo osare poiché potrebbero esserci reazioni incontrollate».
L’assessore alle Finanze ha sottolineato che dal 2011 al 2014 il taglio del Governo è stato del 90%. Nel 2011 lo Stato erogò 14 milioni di euro, quest’anno poco più di un milione e mezzo. Il problema è che la commissione Bilancio del senato ha bocciato l’emendamento teso alla restituzione dei 7 milioni di tagli che fu effettuato per errore. Una valutazione dovuta al fatto che nel conto per il contributo dello stato furono computati anche i soldi per la ricostruzione.