
Cialente si è dimesso. Ha deciso di abbandonare la nave.
Nella conferenza stampa convocata urgentemente alle 17:30 a Villa Gioia, e ancora in corso, il Sindaco ha annunciato la sua decisione.
«Lascio con rammarico – ha dichiarato Cialente, dopo aver ripercorso tutte le complesse fasi dell’emergenza e della ricostruzione – e con la coscienza di aver agito nell’interesse della città. Me ne vado a testa alta. Oggi sento di essere un peso per la città, mi dimetto nell’interesse della causa della ricostruzione, affinché la nostra voce abbia credibilità presso il Governo. Una voce che oggi è indebolita da una campagna di attacchi mediatici, anche personali e familiari. Ho sempre agito nella legalità, assumendomi con coraggio oneri e responsabilità enormi. Mi sono battuto per la città anche in maniera dura, scontrandomi con i Governi e con i commissari. Ho lottato per avere quello che ci spetta. Se devo pagare personalmente sono pronto. L’importante è che il miliardo di euro che serviva per sbloccare la ricostruzione e avviare i cantieri sia arrivato. Davanti a un ministro che, dopo l’avviso di garanzia e le dimissioni del vice sindaco, afferma che non darà più un centesimo alla città e che incontra, a Roma, la rettrice dell’Università dell’Aquila, creando un Comitato scientifico, con funzioni anche di ripianificazione urbanistica, il tutto senza invitare il Comune, mi rendo conto però che c’è qualcosa di strano. Quello che è accaduto è gravissimo. Se il problema sono io mi faccio da parte. Ho pensato davvero di poter cambiare le cose. Chiedo scusa. Chiedo scusa di aver perso».
Al termine della conferenza, per il sindaco, l’abbraccio dei lavoratori del polo elettronico.
Ora avrà 20 giorni di tempo per ritirare le dimissioni.
Ha già assicurato che le confermerà solo se si potrà votare a maggio in un election day con regionali ed europee.