Attualità

Rischio sismico, Basti: «Niente scherzi»

di Antonella Calcagni

«Le aree di accoglienza e di ammassamento previste nel piano di protezione civile vanno infrastrutturate, i cartelli non bastano». L’ingegner Sergio Basti, direttore del corpo dei Vigili del fuoco, ha elegantemente bacchettato il Comune ieri in occasione di un’audizione promossa dalla commissione Territorio sul tema del rischio sismico.

Si tratta in realtà di una serie di audizioni tese a sensibilizzare, prima il consiglio comunale e poi la cittadinanza, non solo sul rischio terremoti, ma anche su quello idrogeologico (audizione del professor Maurizio leopardi), poi boschivo e industriale, come riferito dal presidente della commissione, Enrico Perilli.

Ci saranno ben presto lezioni nelle scuole, in cantiere anche una esercitazione cittadina. Basti ha confessato di non conoscere il piano di protezione civile del Comune dell’Aquila: «ho visto che esiste una documentazione – ha detto - Speriamo che questo incontro possa dare seguito a ciò di cui la città ha bisogno: l’accoglienza deve essere sicura, facilmente raggiungibile e da cui è accessibile una rete di trasporto. L’auspicio è che il comune prenda in mano la situazione e che l’audizione possa servire ad una pianificazione capillare».

Ma il piano di Protezione non è tutto per Basti: «Ci vuole anche un ufficio di raccordo – ha spiegato - Questa materia non va presa sottogamba. A mio avviso una delle prime cose da fare è istituire un ufficio di protezione civile con numeri di telefono per l’emergenza, personale preposti e cartografie. Altrimenti i cittadini non saprebbero a chi rivolgersi in caso di emergenza».

Durante i lavori della commissione è emerso che una delle aree previste dal piano a Coppito è inaccessibile perché recintata e chiusa con un lucchetto; altre aree invece sarebbero ad elevato rischio idrogeologico e andrebbero perciò sostituite al più presto. L’imperativo di Basti è dunque prevenire per evitare di dover agire sempre quando l’emergenza si è verificata.