
«Ho chiuso definitivamente con la politica, dalle 13 di oggi sono un libero cittadino, sono un medico della Asl, un po’ anziano, che domani va a lavorare in ospedale negli orari normali, non in quelli strani di quando ero sindaco. Ho smontato tutto e domani porto via le mie cose e i miei libri».
Così Massimo Cialente descrive oggi il suo immediato futuro, dopo l’annuncio di ieri delle sue dimissioni da sindaco dell’Aquila. «Non è un Paese per gente come me, che sono un Forrest Gump. Come ha detto mio figlio – prosegue – andrò avanti a testa alta e passerò alla storia per essere stato l’unico sindaco in Italia a essersi dimesso per un avviso di garanzia».
«Se Mediaset scrive che sono indagato significa qualcosa – dice e a proposito dell’inchiesta aggiunge – Riparlerò dopo la chiusura delle indagini, allora mi riservo il diritto di tribuna con una conferenza stampa nella quale chiedere scusa, oppure su alcuni aspetti qualcuno dovrà chiederle a me».
Quanto al futuro del centrosinistra in città, Cialente vede Giovanni Lolli come candidato sindaco: «Lolli è un fratello, nel mio ragionamento, sarebbe l’unico ad avere capacità».