Cioni desiste

13 gennaio 2014 | 14:22
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Cioni desiste

Ha desistito dalla sua eclatante protesta il direttore di Confcommercio L’Aquila, Celso Cioni, che stamani si era barricato nella sede del capoluogo di Bankitalia.

A convincerlo è stata la mediazione condotta dal comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Savino Guarino, unitamente al sostituto procuratore Stefano Gallo. Con sé Cioni aveva una tanica di benzina e un accendino e aveva minacciato di darsi fuoco sei il governo non rivedrà «le condizioni del sistema bancario, almeno nei paesi del cratere e della città che è ancora militarizzata».

L’estrema protesta era a sostegno dei piccoli commercianti della città «costretti dal terremoto a lasciare i proprio negozi senza ottenere alcun sostegno».

Cioni aveva spiegato di aver messo in atto la protesta, annunciando anche lo sciopero della fame e della sete, «per lanciare il grido di dolore dei piccoli commercianti di questa martoriata città, costretti dal terremoto a lasciare i propri negozi senza ottenere alcun sostegno e, facendo debiti, si sono ricollocati alla meglio e sono disperati e con le banche che li tengono quotidianamente sotto pressione».

Dopo essere uscito dal bagno dove si era barricato, è stato chiamato in un’altra stanza della filiale della Banca d’Italia, con il prefetto dell’Aquila, Francesco Alecci per parlare. Lo riferisce il presidente provinciale dell’Aquila della Confcommercio, Roberto Donatelli.

Celso Cioni, inoltre, ha abbandonato la Banca d’Italia da una porta secondaria quindi eludendo tutti i giornalisti e non dando ulteriori spiegazioni in riferimento al suo gesto. Cioni non avrebbe partecipato neppure alla riunione con il Prefetto Alecci.

Secondo quanto si è appreso e come confermato dal presidente della Camera di Commercio dell’Aquila, Lorenzo Santilli, Cioni non avrebbe partecipato alla riunione col Prefetto perché si svolgesse un incontro all’insegna dell’equilibrio e della riflessione. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, oltre a Santilli anche il presidente provinciale della Confcommercio, Roberto Donatelli.

CONFESERCENTI: «SOLIDARIETA’ A CIONI» – «Al collega Celso Cioni, direttore della Confcommercio abruzzese e aquilana, va la nostra piena solidarietà: la sua protesta eclatante contribuisce ad accendere i riflettori sulle piccole imprese che non hanno più la forza di aspettare i tempi della burocrazia». Lo affermano Enzo Giammarino, direttore regionale di Confesercenti Abruzzo, e Carlo Rossi, direttore provinciale della Confesercenti aquilana, esprimendo la loro solidarietà a Celso Cioni.

«Insieme abbiamo condotto tante battaglie dal primo giorno dopo il terremoto e continueremo a batterci insieme per ridare dignità al lavoro dei piccoli imprenditori oppressi da tasse, burocrazia, credito azzerato, inefficienze e lentezze nella ricostruzione economica e sociale della città capoluogo e dei Comuni del cratere sismico. Le difficoltà delle imprese aquilane sono amplificate rispetto alla già disastrosa situazione dei loro colleghi del resto d’Abruzzo –rilevano Giammarino e Rossi – e il fronte creditizio è uno dei più delicati. Per questo ci siamo battuti, assieme ad altri, per il rafforzamento del Fondo Centrale di Garanzia per le piccole imprese e continueremo nell’impegno quotidiano per cambiare le regole del gioco specialmente nel rapporto con le banche in questa coda di crisi economica che, se non caratterizzata da decisioni forti e un cambiamento reale di atteggiamento da parte degli istituti di credito nei confronti delle imprese in difficoltà, rischia di essere ancora più dura per le nostre aziende. Per questo fin da oggi in tutto l’Abruzzo avvieremo la nostra mobilitazione in vista della manifestazione nazionale di Rete Imprese Italia».

TAFFO: «PIENA SOLIDARIETA’ A CIONI» – L’intero gruppo dirigente di Confartigianato Abruzzo, con la voce del suo presidente, Angelo Taffo, esprime piena solidarietà e vicinanza al direttore di Confcommercio, Celso Cioni, da tempo impegnato con la sua associazione a sostegno dei commercianti abruzzesi, in particolare aquilani.

«In un momento così delicato per l’economia della nostra città –ha affermato Taffo – è giusto e sacrosanto schierarsi dalla parte dei commercianti e chiedere, con ogni mezzo, sostegno alle imprese che necessitano di risorse. Quella dell’amico Celso è una battaglia non solo economica, ma anche sociale e morale, che appoggiamo e condividiamo».

ANGELONE: «IL GESTO DI CELSO ESPRIME LA DISPERAZIONE GENERALE» – «Se il quadro nazionale non è fra i più edificanti, quello della nostra provincia non può che definirsi drammatico. Il gesto estremo dell’amico Celso esprime con la massima efficacia la frustrazione delle Associazioni di Categoria e la disperazione delle piccole e medie imprese». Lo dice il Presidente provinciale di Rete Imprese Italia, Lorenzo Angelone, esprime quindi estrema vicinanza a chi, in questi anni, ha operato sempre nell’interesse del motore economico del nostro territorio, vedendo spesso ignorate le istanze presentate.