Dimissioni, maggioranza ricerca l’effetto ‘Lazzaro’

13 gennaio 2014 | 15:05
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Dimissioni, maggioranza ricerca l’effetto ‘Lazzaro’

di Antonella Calcagni

«Sono dimissione vere». Con queste parole Giovanni Lolli ha aperto il vertice di maggioranza che si è tenuto ieri mattina teso a provocare uno scatto di orgoglio in città, che forse «non si rende conto del salto nel buio».

Mentre assessori, consiglieri e segretari dei partiti di maggioranza (che ha riguadagnato anche Angelo Mancini) discutevano sul da farsi, il sindaco Massimo Cialente era in “incognito” nel suo ufficio per riprendere le sue cose e depositare all’ufficio Protocollo la sua lettera di dimissioni.

«L’ultimo atto amministrativo di fedeltà all’impegno assunto», si legge nella lettera ufficiale di dimissioni. Prima di formalizzare l’atto, il dimissionario ha nominato vice Sindaco Elisabetta Leone (assessore più anziano), che subentra a Roberto Riga che si era dimesso venerdì scorso.

«E’ un incarico che non avrei voluto avere – ha commentato la Leone – la carica durerà solo 20 giorni. È un servizio per la città. Il sindaco è molto determinato pertanto non credo che intenda tornare indietro». Un’altra giornata dura per Massimo Cialente, dopo la giunta in notturna tenuta a casa sua fino a tarda ora, di buon mattino ha eliminato il suo profilo facebook scatenando le reazioni dei suoi amici di rete, mentre il suo telefono è stato inondato da sms e dalle prime telefonate di solidarietà “romane”, Gianni Letta (non Enrico), Gianni Cuperlo, il sottosegretario Patroni Griffi che in una nota ha chiesto al primo cittadino di tornare sui propri passi garantendo che la ricostruzione continuerà e tanti sindaci italiani da Nord a Sud.

Uscendo dai suoi uffici con le borse in mano prima di pranzo, il sindaco, ribadendo di non voler tornare indietro, ha auspicato che la maggioranza chieda la testa del ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia e che la città riesca a mobilitarsi andando a Roma per chiedere un miliardo in più per la ricostruzione, quota parte, derivante dal ritorno dai capitali dalla Svizzera.

Mentre Cialente rendeva queste dichiarazioni la maggioranza invece era al lavoro per centrare l’obiettivo di un “effetto Lazzaro”. A guidare il vertice è stato Giovanni Lolli che continua ad essere al fianco di Cialente: «dopo aver manifestato la nostra solidarietà umana e politica al sindaco, abbiamo deciso di avviare subito una campagna di ascolto in città – ha riferito Enrico Perilli Prc – per vedere chi sta con Cialente. È stata una decisione presa senza consultare nessuno lasciando troppe cose appese, prima fra tutte la delibera sulle aree bianche».

La speranza è che il fuoco incrociato amico fra L’Aquila e Roma possano far tornare Cialente in municipio. Avrà 20 giorni per pensarci, ma ovviamente l’effetto Lazzaro dovrà essere tangibile subito. «Il Pd farà la propria parte – ha ricordato Lolli – ricordando le due riunioni convocate con la segreteria e con il premier, inoltre faremo in settimana una manifestazione di aquilani a sostegno di Cialente. Non si può essere solidali solo con i messaggini».

Si tratta di una sorta di contro-manifestazione di risposta a quella di piazza Duomo dal titolo “dimettiamolo” andata in scena in contemporanea all’addio del sindaco sabato pomeriggio. Per il sindaco è il caso che siano gli aquilani ad accompagnare la delegazione del governo, per chiedere i soldi e non far fermare la ricostruzione. Basterà tutto ciò per resuscitare Lazzaro? Lui dice di no e continua a dire di non voler tornare indietro per nulla al mondo. Cambiare idea, comunque, non è peccato.