
Il Tribunale collegiale di Pescara, questa mattina, ha affidato l’incarico alla dottoressa Marilisa Amorosi, direttrice del Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Pescara, per accertare la capacità di intendere e volere di Roberto Di Santo, il ‘bombarolo’ 58enne di Roccamontepiano (Chieti), arrestato a gennaio 2013 a Rosciano dopo dieci giorni di latitanza, con l’accusa di vari atti incendiari a Pescara e a Chieti.
Il primo colloquio tra la consulente e Di Santo si terrà il prossimo 23 gennaio al carcere di Pescara. L’avvocato Roberto Di Loreto, difensore dell’imputato, ha nominato il perito di parte Claudio Cignarale. La prossima udienza è stata fissata al 7 aprile.
In quell’occasione è prevista la discussione dei risultati della perizia. Nello specifico Di Santo, è accusato di aver piazzato un ordigno incendiario a Cepagatti (Pescara), di aver dato fuoco alla macchina della sorella davanti al Tribunale di Chieti e di aver appiccato un incendio in una ex casa famiglia, sempre nel Chietino.