
«Neanche un centesimo è stato sottratto alla ricostruzione, abbiamo risposto a tutte le domande perché siamo tranquilli».
Così l’avvocato Maurizio Dionisio, legale di Pierluigi Tancredi, uno dei quattro arrestati ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Do ut des” al termine dell’interrogatorio del suo assistito davanti al Gip Gargarella.
Visto che anche Daniela Sibilla, altra arrestata ai domiciliari, si è avvalsa della facoltà di non rispondere, Tancredi è l’unico dei quattro ai domiciliari ad aver risposto alle domande del Gip.
«Non esiste un sistema L’Aquila – ha continuato Dionisio – perché questa non è la città del malaffare». Il legale, in riferimento alla mancata presentazione di un ricorso al riesame contro la misura cautelare agli arresti domiciliari che ha colpito il suo assistito, ha sottolineato che non è stato presentato alcun ricorso perché si tratta di una misura a tempo di 15 giorni e quindi l’udienza al riesame sarebbe stata fissata dopo il termine dei domiciliari.
In riferimento a Daniele Lago, amministratore delegato della Steda Spa, grande accusatore degli amministratore comunali dell’epoca a cui si riferiscono i fatti relativi all’inchiesta su presunte tangenti per gli appalti nella ricostruzione, l’avvocato Dionisio ha spiegato che in «una intervista di qualche giorno fa ha cambiato versione evidentemente perché sa bene che c’è il reato di calunnia, Lago è il nostro nuovo difensore» ha concluso ironicamente Dionisio. Daniela Sibilla, come sottolineato dai suoi legali Stefano e Chiara Rossi, non ha presentato alcuna memoria difensiva.