Do ut des, oggi gli interrogatori degli arrestati

16 gennaio 2014 | 09:49
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Do ut des, oggi gli interrogatori degli arrestati

In programma oggi gli interrogatori dei quattro arrestati ai domiciliari nell’inchiesta per presunte tangenti negli appalti per la ricostruzione dell’Aquila; lunedì erano stati sentiti i quattro indagati a piede libero.

Trattandosi di un interrogatorio di garanzia, ad ascoltarli sarà il Gip, Giuseppe Romano Gargarella. Davanti a lui compariranno Pierluigi Tancredi, attuale dirigente dell’Asl n.1, all’epoca dei fatti consigliere comunale delegato per il recupero e la salvaguardia dei beni costituenti il patrimonio artistico della città; Vladimiro Placidi, ex assessore comunale alla Ricostruzione dei beni culturali durante l’ultimo periodo del primo mandato del sindaco Massimo Cialente, nonché ex direttore del disciolto Consorzio dei beni culturali della Provincia dell’Aquila; Daniela Sibilla, dipendente del Consorzio beni culturali e già collaboratrice di Tancredi durante i suoi mandati di assessore; Pasqualino Macera, all’epoca dei fatti funzionario responsabile Centro-Italia di Mercatone Uno Spa.

Intanto, dopo la denuncia alla Steda Spa, che ha innescato l’inchiesta della Procura, l’impresa Silva sta per attivare un contenzioso con il Comune del capoluogo abruzzese e la Banca Popolare di Verona: al centro della controversia la somma di un milione e 200mila euro, il terzo Sal (stato avanzamento lavori) per l’intervento di messa in sicurezza di palazzo Carli, che la Steda Spa ha incassato cedendo il credito all’istituto di credito veneto, nonostante le spettasse solo il 15%.

Una somma che fa parte delle carte dell’inchiesta e che sotto la lente di ingrandimento degli uomini della squadra mobile dell’Aquila che stanno conducendo le indagini coordinate dai pm Antonietta Picardi e David Mancini. La ditta Silva – difesa dall’avvocato Antonio Valentini -, secondo l’accusa costretta dalle pressioni degli amministratori comunali coinvolti a costituire un’Ati con la Steda, rivendica l’85% di lavori ormai portati a termine da anni. Impossibilitata ad ottenerli dalla Steda, si rivarrà sull’amministrazione e sulla banca.