
[i]Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino aquilano.[/i]
«Premetto di essere un semplice cittadino: non ho parenti “che contano”, non conosco politici di peso, non rivesto posizioni importanti, non sono ricco. Sono uno qualunque.
Generalmente sono una persona piuttosto riservata, ma di fronte a certe strumentalizzazioni adottate da alcuni media dal “grilletto facile”, ho deciso di farmi avanti.
Mi riferisco in particolare alla vicenda della cognata di Cialente, ignominioso esempio di condanna populista e ipocrita, provocata e sostenuta dalla consueta, superficiale invettiva di serie B sfoderata da certi “giornalisti” che, così facendo, innescano, dolosamente o colposamente, il classico passaparola dei “dice che…”, grazie al quale è facile che una persona che ha gettato una sigaretta a terra, si ritrovi al Tg1 accusata di aver mandato a fuoco una foresta intera, senza uno straccio di prova né contezza di come sono andati realmente i fatti. L’opinione pubblica, poi, fa il resto, con i soliti giudizi faciloni e sprezzanti. La solita macchina del fango all’italiana, insomma, dove prospera la moda di giudicare tutti ladri e farabutti (tranne, ovviamente, noi stessi e i nostri amici), spesso in base a semplici “dice che…”.
Cercherò dunque di riassumere e spiegare in parole semplici la nota dell’avvocato Rosati (già diffusa sul web), difensore della Ussorio, cognata di Cialente, in modo da chiarire definitivamente che né la Ussorio, né altri cittadini aquilani che hanno usufruito della cessione del mutuo a Fintecna, hanno commesso alcunché di illegale o truffaldino.
1) La Ussorio ha acquistato nel 2004 un immobile di circa 220mq a 180mila euro in via Don Luigi Sturzo. L’ha pagato poco? L’ha pagato molto? Inutile pronunciarsi sulla congruità di questa cifra. Bisognerebbe considerare una miriade di fattori: il valore di mercato dell’epoca, lo stato dell’immobile (da ristrutturare, etc), se l’acquisto è avvenuto da privato o all’asta, etc. In ogni caso, come già puntualizzato dall’avvocato Rosati, il prezzo di acquisto ante-sisma di un immobile non ha nulla a che fare con la valutazioni di mercato effettuate successivamente dall’Agenzia del territorio, valutazioni riferite al primo semestre del 2009, in base alle quali si stabilisce il valore del contributo da rilasciare a chi abbia richiesto il riacquisto di abitazione sostitutiva di quella distrutta.
2) In base alle valutazioni dell’Agenzia del Territorio, viene riconosciuto alla signora Ussorio un contributo sensibilmente più alto rispetto al valore di acquisto dell’immobile. In alcuni casi, invece, è accaduto che le valutazioni dell’Agenzia del Territorio abbiano sottostimato il valore dell’immobile rispetto al suo reale valore di mercato al 2009. Come può accadere questo? La risposta è a dir poco banale. Tutto dipende da una miriade di fattori: stato dell’immobile al momento del sisma (ristrutturato? da ristrutturare?), epoca in cui l’immobile fu acquistato (è chiaro che un immobile acquistato nel 1995, sarà stato pagato una cifra irrisoria rispetto alla valutazione dell’Agenzia del Territorio riferita al 2009!). Evidentemente, quindi, nella fattispecie della Ussorio, la valutazione dell’Agenzia del Territorio è stata maggiore rispetto al prezzo d’acquisto da lei pagato nel 2004, per molteplici ragioni che nulla hanno a che fare con “giochi di potere”. Chi ha orecchie per intendere, intenda. Gli altri continuino pure a pensare a qualche “losco” complotto ordito ai danni degli aquilani dal potentato di turno.
3) Riguardo la faccenda del mutuo pagato da Fintecna, occorre sottolineare che tutto ciò che la Ussorio ha fatto è avvenuto nel pieno rispetto della normativa post-sisma: art. 3 D.L. 39/09 convertito con modificazioni dalla L. 77/09. La Ussorio ha chiesto, dunque, il subentro dello Stato nel mutuo che pendeva sul proprio immobile, cedendo i diritti di proprietà del proprio immobile alla stessa Fintecna, per poi richiedere un alloggio sostitutivo della sua abitazione distrutta. Ricordo inoltre che tale possibilità era riservata soltanto ai proprietari di immobili andati distrutti, ovvero che avessero subìto crollo totale o parziale superiore al 25% del volume.
Ora, la pietra dello scandalo sembra essere (peraltro, in pieno clima di “tangentopoli aquilana”) che la Ussorio avrebbe ricevuto trattamenti di favore dal Comune dell’Aquila. E subito la macchina del fango è a pieno regime. Ma vediamo in realtà come stanno le cose.
La sig.ra Ussorio ha intentato una causa contro il Comune dell’Aquila, proprio perché il Comune stesso le avrebbe contestato la valutazione del suo immobile operata dall’Agenzia del Territorio! In pratica, il Comune sta remando contro la Ussorio, come già sottolineato anche dall’avv. Rosati e dall’avvocato De Nardis, non a favore!
Ripeto: la valutazione in base alla quale la Ussorio ha ricevuto i contributi pubblici è avvenuta tramite l’intervento dell’Agenzia del Territorio e non tramite il Comune, che anzi ha ritenuto eccessiva la valutazione dell’Agenzia del Territorio e, rispetto a tale valutazione, ha dunque operato un sostanziale taglio del contributo!
Stabilito ciò, potrebbe rimanere il “risentimento” per il fatto che comunque la Ussorio ha ricevuto, oltre al pagamento del mutuo, anche un sostanzioso contributo per il riacquisto della casa. Ma a questo punto dovremmo fare anche qualche altra considerazione:
-cosa dire di chi ha ricevuto un immobile in donazione, o in eredità e dunque senza aver tirato fuori un euro si ritroverà un immobile ricostruito ex-novo?
-cosa dire di chi ha ricevuto contributi da centinaia di migliaia di euro per ricostruire ex-novo, con tutti i crismi e comfort, edifici che prima del sisma erano poco più che catapecchie? E magari sono stati danneggiati dal sisma e divenuti inagibili, o addirittura crollati, proprio perché erano catapecchie con tetti fatiscenti e strutture poco solide!
-cosa dire di chi, prima del sisma, ha speso fior di quattrini per rendere la propria casa antisismica, accollandosi magari anche un mutuo per le spese di ristrutturazione e consolidamento, ritrovandosi forse tutt’ora a pagare il mutuo, mentre chi non si era mai curato del proprio immobile, lasciandolo marcire (in centro storico è pieno di esempi di immobili con tetto fatiscente affittati agli studenti, seguendo la consueta politica della rendita facile), si ritroverà una casa riparata e nuova di zecca?
-cosa dire di quei signori benestanti (magari residenti a Roma) che hanno ricevuto (o riceveranno) sostanziosi contributi pubblici per riparare in tutto o in parte immobili vetusti, quando non fatiscenti (seconde case di paese), dove venivano in vacanza magari una settimana all’anno?
-cosa dire di chi, pur avendo conti milionari in banca, si è visto o si vedrà riparata/ricostruita al 100%, a spese dello Stato la propria abitazione principale di immenso valore?
Vogliamo parlare di tutto questo prima di puntare il dito contro questo o quel presunto “cittadino ladro che si è approfittato del terremoto”? Quanti cittadini allora dovremmo considerare “furbi” o “ladri”, solo perché hanno avuto accesso ai contributi previsti dalle normative?
Pertanto, facciamola finita coi giudizi facili innescati e ingrassati dai soliti “dice che…”. Mai come in situazioni del genere dovrebbe valere la regola: “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma una regola del genere, mi rendo conto, difficilmente potrà mai attecchire in un paese come l’Italia.
D’altra parte, capisco la rabbia dei cittadini meno abbienti, o di quei cittadini che hanno avuto meno rispetto ad altri, ma proprio per questo, invece di innescare ridicole guerre fra poveri, bisognerebbe rivolgere l’attenzione nei confronti di coloro che hanno scritto le ordinanze post-sisma, ordinanze farraginose, spesso lacunose, fumose, quando non addirittura inique. Chi sono nello specifico gli autori di queste ordinanze? Ci meritavamo davvero questo trattamento da parte dei nostri governanti superpagati, noi che facciamo parte di uno dei paesi più tassati al mondo?
Sarebbe stato così difficile emanare una legge post-sisma semplice, chiara, duttile ed equa per tutti, in modo da non generare confusioni, disparità e, dunque, malcontenti fra i cittadini? Evidentemente sì, in questa repubblica delle banane».
[i]Lettera Firmata[/i]