
Non ci si rassegna proprio alla bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum salva tribunali minori. Scendono in campo di battaglia anche i consiglieri regionali Nasuti e Milano.
«Speravamo – commentano in una nota – in un verdetto di accoglimento della richiesta di referendum istituzionale: un verdetto di democrazia per riaprire, con maggiore oculatezza e lungimiranza, l’esame sull’assetto degli uffici giudiziari d’Italia. Una riforma ovunque riconosciuta come impropria, improduttiva, varata affrettatamente in quattro settimane di calura nell’estate 2011. La sentenza che boccia il referendum di nove regioni italiane (dal Nord al Sud della penisola) è un segno eloquente che una ristretta equipe di magistrati nel periodo più debole e grigio della “Politica” della Repubblica decide cosa si debba fare: lo impone prima con un atto d’urgenza del Governo e poi lo blinda in Parlamento, in sede di conversione legislativa; lo attua attraverso un Ministero stracolmo di magistrati e lo giudica, infine, con propria sentenza costituzionale».
«E’ un pericoloso accentramento di funzioni decisionali che mostra la fragile inconsistenza di un Ordinamento dello Stato senza più pesi e contrappesi: il controllo dei controllori sui controllati ha un unico, indisponibile, autonomo, indipendente, autarchico soggetto. Chi ne ha sofferto è lo spirito democratico di una vastissima porzione di popolo italiano che ha creduto nelle regole previste dalla Costituzione. Chi ne soffrirà, d’ora in avanti, saranno i territori abbandonati dallo Stato e impoveriti nella vita socioeconomica e i cittadini, sempre meno tutelati e garantiti nell’accesso ai diritti e nella partecipazione al bene comune».
«Nei prossimi giorni – concludono – conosciute le motivazioni della sentenza di rigetto del referendum sulla salvaguardia dei Tribunali, si riuniranno a Roma i rappresentanti delle Regioni e dei Comitati per decidere altri percorsi parlamentari e giurisdizionali per affermare, ancora, il senso di democrazia delle Comunità e degli Enti locali».