
«Il tentativo portato avanti da più parti di infangare la città dell’Aquila e gli aquilani non può essere fatto passare indolentemente». A sottolinearlo è il presidente della Regione, Gianni Chiodi, in merito «alle notizie che circolano in questi giorni sull’inchiesta che ha travolto gli amministratori del Comune dell’Aquila».
Per Chiodi, «il capoluogo d’Abruzzo, come tutta la regione, è fatto di persone laboriose e tenaci che, come la storia insegna, non si sono arrese mai, neanche di fronte alle tragedie più devastanti». «L’Aquila – aggiunge il governatore – ha già subito altre tragedie, ma è sempre risorta più forte e più bella. Per non andare molto indietro nei secoli è sufficiente ricordare il terremoto della Marsica di quasi un secolo fa, che uccise 30 mila persone».
«Gli abruzzesi hanno sempre dimostrato una cosa – rileva Chiodi – hanno saputo rialzarsi e sono sempre ripartiti con maggiore forza e determinazione. Sta succedendo anche all’Aquila, perché, a prescindere dalla classe dirigente e politica che governa la città, gli aquilani vogliono ricominciare a vivere, a produrre e vogliono tornare ad essere protagonisti in Abruzzo e in Italia».
«Il fango che viene cosparso oggi – aggiunge il governatore – può assestare, però, un colpo mortale allo sforzo di rialzarsi, per questo dobbiamo recuperare l’orgoglio di essere un popolo onesto e laborioso e evitare con forza di alimentare speculazioni scandalistiche per scopi politici partigiani. Dobbiamo mostrare i molti lati di efficienza e non solo i singoli comportamenti illegali di pochi, che rimangono pur sempre gravi e deprecabili. Dobbiamo dire con forza che la ricostruzione fuori dai centri storici va avanti ed è stata completata al 75 per cento, che quella nei centri storici, pur tra mille difficoltà tecniche e burocratiche, è partita e sarà sempre più veloce. Dobbiamo dire che più di 40 mila persone in questi cinque anni sono rientrate nelle proprie abitazioni. Dobbiamo dire che l’università è ripartita e che all’Aquila è nato il Gran Sasso Scienze Institute, una scuola di alta specializzazione di cui parla anche il [i]New York Times[/i]. Dobbiamo evidenziare che, nonostante la severa crisi finanziaria ed economica del nostro Paese, abbiamo avuto sino ad oggi a disposizione circa 12 miliardi di euro e che il governo nazionale si appresta a finanziare annualmente le necessità della ricostruzione, perché il lavoro da fare è ancora immane e sarà lungo e difficile».
«Il centro storico dell’Aquila, uno dei più grandi d’Italia, uno dei più ricchi di storia, arte ed edifici monumentali – sottolinea Chiodi – rappresenta un patrimonio dell’Italia e del mondo intero. Dovrà essere ricostruito con l’impegno e il contributo di tutti, nessuno potrà tirarsi indietro».
Secondo Chiodi, «dobbiamo rendere più ottimisti i nostri operatori economici, dicendo loro che diversi milioni di euro saranno a disposizione del territorio, fin quando durerà la ricostruzione, per lo sviluppo economico e sociale».
«Dovremo sempre incalzare il Governo nazionale, questo attuale e quelli che verranno, di qualsiasi colore essi siano, ma lo dovremo fare insieme, in maniera costruttiva, lontano dalle logiche della propaganda elettorale – aggiunge il governatore – Tutti insieme dobbiamo emarginare i professionisti della truffa, dello scandalo, della calunnia, a qualsiasi mondo appartengano: dalla politica al mondo delle professioni, dalla società civile a quello delle istituzioni».