Caso De Fanis, parla la moglie

20 gennaio 2014 | 10:17
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Caso De Fanis, parla la moglie

«Sapere che Gigi è indagato per aver tentato di uccidermi è una cosa che, in altri tempi, mi avrebbe fatto ridere, ma che oggi, con tutto quello che è stato scritto di mio marito, mi da ancora di più la conferma di come si possa distruggere un uomo». È un passaggio della lettera aperta di Rosanna Ranieri, moglie dell’ex assessore alla Cultura della Regione Abruzzo, Luigi De Fanis, ai domiciliari dal novembre scorso per concussione nell’inchiesta “Il Vate” della Procura di Pescara sull’erogazione di contributi regionali per l’organizzazione di eventi culturali e ora al centro, a Lanciano, di un’inchiesta per tentato omicidio della moglie, stralcio della principale.

«Mi hanno spiegato – si legge ancora nella lettera – che, probabilmente, questa indagine che mi vede come parte offesa sia un atto dovuto da parte della Procura e che è evidente come anche per la magistratura io non corro alcun rischio, visto che convivo con mio marito sotto lo stesso tetto; spero allora che il Pm faccia presto a chiudere questa indagine e ad archiviarla, in modo da restituire a me e Gigi un Pò di serenità».

Le indagini, a Lanciano, sono coordinate dal pm Rosaria Vecchi e affidate al Corpo Forestale di Pescara. Secondo quanto è emerso, sarebbe stata la segretaria di De Fanis, Lucia Zingariello, a raccontare al pm di Pescara Giuseppe Bellelli che De Fanis aveva l’intenzione di avvelenare la moglie.

« […] Non credo comunque a tutto quello che gli viene contestato – scrive ancora Rosanna Ranieri – e spesso mi chiedo se anche io come donna e come moglie, possa avere qualche responsabilità. Oggi ci troviamo a vivere quest’altra tremenda esperienza ancora una volta uniti ed anche questa volta con l’energia e la forza di sempre».

DE FANIS: A DISPOSIZIONE PER INTERROGATORIO – L’ex assessore alla Cultura della Regione Abruzzo Luigi De Fanis, intanto, ha fatto depositare presso la Procura di Lanciano una lettera, a sua firma, con cui chiede al pm Rosaria Vecchi se corrisponda a verità l’esistenza di un fascicolo nei suoi confronti con l’accusa di tentato omicidio “della consorte”. In tal caso De Fanis, che dice di aver appreso dalla stampa delle nuove indagini, fa sapere che intende mettersi a disposizione della magistratura per l’interrogatorio, previa autorizzazione del gip di Pescara.

Per la difesa De Fanis ha nominato gli avvocati Domenico Frattura e Massimo Cirulli, che già lo rappresentano nell’inchiesta della Procura di Pescara “Il Vate”, nell’ambito della quale è finito agli arresti domiciliari nel novembre scorso per concussione.

L’inchiesta pescarese verte sull’erogazione di contributi regionali per l’organizzazione di eventi culturali; il fascicolo aperto a Lanciano ne è uno stralcio.