
«Altro che L’Aquila città della cultura. Chiedere lo “sterminio” dell’avversario ci spinge inesorabilmente verso le secche dell’emergenza politica. E’ ora di dare un segnale di discontinuità con il passato se si vuole ristabilire la fiducia con la gente e avviare seriamente la ricostruzione di questa città, che è e deve essere l’unico obiettivo della nuova classe dirigente. Con la chiamata allo “sterminio” la senatrice Pezzopane ha svelato la sua vera identità politica e condannato L’Aquila all’isolamento più completo». A sottolinearlo, attraverso una nota, è Roberto Tinari, vice presidente del Consiglio comunale dell’Aquila (gruppo Pdl).
«Ci vorranno anni per rimediare allo scempio causato da un’amministrazione incapace anche di riformare se stessa – aggiunge Tinari – Siamo sull’orlo del baratro e bisogna porvi rimedio immediatamente. La città ha bisogno di una classe dirigente ricca di valori, dotata di etica pubblica, che sappia nei momenti difficili rappresentare pienamente quelle che sono le primarie esigenze dei cittadini e lasciare da parte quelli che sono gli interessi egoistici e di parte. Con questa affermazione della Pezzopane, la nostra città ha toccato il fondo. L’esternazione aveva solamente una valenza politica? Può darsi, ma una parlamentare della Repubblica non doveva esprimersi in quei termini. Chieda immediatamente scusa. A questa classe dirigente non deve essere più consentito di rappresentare la nostra città. L’incapacità politica di questi signori è manifesta, è sotto gli occhi di tutti e ha anche finito per isolarci da tutto e da tutti. La giusta risposta dei cittadini aquilani alla chiamata a raccolta del Pd è stata chiara. Devono solo prenderne atto. Di fatto, c’erano pochi aquilani; molta gente era venuta dalla ridente città costiera. In un discorso parlamentare Don Sturzo esordiva “[i]Se è vero che la Costituzione è il fondamento della Repubblica . . . se non rispettata . . . verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà[/i]”. Tutto ciò per ricordare alla senatrice Pezzopane che si è in politica non per obbligo, ma per libera scelta. L’articolo 54 della nostra Costituzione ci ricorda che l’amministratore pubblico, nell’osservare fedeltà alla Costituzione deve essere illuminato da principi quali onore e disciplina, rammentando che l’etica pubblica è uno degli elementi fondanti. La Pezzopane dopo aver letto bene l’articolo 54 farebbe bene per tutti a rassegnare le proprie dimissioni definitive insieme a quelle del sindaco, specchio di una classe politica incapace e dannosa per la nostra città».
«Non deve mai abbandonarci la consapevolezza che c’è sempre speranza e le crisi offrono l’occasione per cambiare e decidere il nostro futuro – conclude Tinari – L’Aquila merita sicuramente di più».