
«Contro la città si sta muovendo qualcosa che è più grande di quanto si potesse pensare. A questo punto sono sempre più convinto che Cialente debba ritirare le dimissioni. Oggi dobbiamo fare riflessioni sulla manifestazione di venerdì e sugli attacchi sui media nazionali». Così l’ex deputato del Pd Giovanni Lolli presenta la riunione del centrosinistra aquilano.
Lolli è in prima linea nella difesa del centrosinistra che governa il Comune finito nella bufera per l’inchiesta “Do ut des” sulle presunte tangenti negli appalti per la ricostruzione, che ha provocato prima le dimissioni del vice sindaco Roberto Riga, indagato, e poi quelle del sindaco, Massimo Cialente, non indagato.
«Ci sono segnali precisi che fanno capire che vogliono cancellare la città dalla cartina geografica – ha continuato Lolli – sennò non si spiegherebbero gli allontanamenti del provveditore interregionale alle opere pubbliche Carlea e del direttore regionale dei beni culturali Magani che erano in piena attività. Vogliono spazzare via una intera classe dirigente, dando con i giornali e le Tv un’immagine devastante dell’Aquila».
Per Lolli, «con la manifestazione di venerdì il centrosinistra si è ricompattato e ha scoperto di avere un popolo».
In riferimento ai rapporti con la segreteria nazionale, Lolli ha sottolineato che «a Renzi abbiamo chiesto ‘difendi L’Aquila’, facendo ad esempio battaglie sui fondi, per noi ci difendiamo da soli».