
Pubblicata dal Corriere della Sera del 20 gennaio 2014 spicca a pagina 4 la dichiarazione della senatrice Pezzopane «Il centrodestra? Sterminiamoli» lanciata a gran voce nel tendone vicino al castello durante il Cialente Pride, venerdì 17 gennaio.
Tantissime le reazioni dei rappresentanti del centro destra.
La rete impazza e appaiono i primi simpatici fotomontaggi che ritraggono la[i] senatrice Sterminator[/i].
Il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, nuovo presidente regionale di Forza Italia commenta così «Se la Senatrice del PD, Stefania Pezzopane, è convinta che l’odio possa rappresentare l’unica arma politica per battere gli avversari, le propongo invece di candidarsi a Presidente della giunta regionale per la coalizione di centrosinistra e sfidare il nostro candidato Chiodi. Solo così potremmo misurare il suo vero spessore politico, gli abruzzesi potranno valutare il suo reale impegno e operato promossi a favore del territorio regionale».
Antonio Razzi leggendo le parole della senatrice risponde in una nota evidenziando il lavoro di risanamento fatto dal «centrodestra, che ha salvato la regione dal fallimento e dal disastro ereditato dalle amministrazioni di sinistra. Chiodi ha messo i conti a posto altrimenti sarebbe saltato tutto a partire dalla sanità. Non posso credere e mai crederò che queste dichiarazioni siano uscite dalla bocca della senatrice Pezzopane.
Ma se tutto ciò fosse vero allora sarebbe una gravissima affermazione di stampo stalinista di una violenza con qualche precedente del quale dobbiamo sempre ricordarci. Ma non è possibile che la senatrice Pezzopane sia razzista e violenta sino a questo punto. Personalmente non ci credo. Credo invece, ha continuato Razzi, alle parole come sempre poco eleganti di Antonio Di Pietro che si è scusato con gli abruzzesi, su di un quotidiano locale, per aver candidato il sottoscritto nelle liste dell’IDV.
A queste affermazioni, conoscendo bene il soggetto, credo, senza se e senza ma. Di Pietro dovrebbe chiedere scusa a tutti gli italiani sia quelli residenti in Italia che quelli residenti all’estero per essere stato estromesso dal Parlamento in blocco con tutto il suo partito, per essersi dimostrato sgradito al suo stesso elettorato.
Il tempo è galantuomo – ha concluso Razzi -, ed alla prova dei fatti il sottoscritto è senatore dopo essere stato per ben due volte deputato eletto con le preferenze, mentre oggi Antonio Di Pietro cerca voti ovunque perché non vede l’ora di ritornare in Parlamento».