
Il dietrofront è ufficiale: Massimo Cialente ritira le dimissioni e resta sindaco dell’Aquila. Confermate, dunque, le insistenti indiscrezioni che ieri si erano concentrate sull’ipotesi di rinucia alle dimissioni del Primo cittadino.
{{*ExtraImg_183362_ArtImgRight_300x192_}}Il sindaco ha deciso di restare in sella per ripartire con «orgoglio» verso una «nuova era»: una «fase nuova» fondata sul «senso di responsabilità». «Sono qui a difendere la città», ha annunciato.
«È la seconda volta che mi dimetto – ha ricordato Cialente – questo è un nuovo inizio è una nuova fase. Vinceremo la battaglia perché siamo onesti e anche tosti. Sono tornato per la solidarietà di migliaia di cittadini, per la manifestazione del centrosinistra e per difendere la città dagli attacchi ignobili che dicono che qui è in atto un magna magna».
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TRIFUOGGI VICE SINDACO – Confermati anche i [i]rumors[/i] sull’ex procuratore Nicola Trifuoggi, che rivestirà il ruolo di vice sindaco e lavorerà gratis, per dimostrare il senso dell’onesta agli aquilani.
Trifuoggi, già procuratore distrettuale antimafia dell’Aquila e poi a capo della Procura della Repubblica di Pescara, si occuperà di legalità e sotto al suo vaglio passeranno tutti gli atti relativi sia alle imprese appaltanti che all’andamento degli appalti stessi per la ricostruzione post-sisma. Inoltre all’ex procuratore è stata affidata anche la delega all’ispettorato urbanistico.
«Sono stato contattato dal sindaco domenica scorsa – ha detto il neo vice sindaco – Cialente mi ha chiesto di dargli una mano. Devo dire che non ci ho riflettuto molto e ho accettato subito con soddisfazione. Io voglio bene a questa città, dove ho lavorato come procuratore e dove ho conosciuto mia moglie». «In sintesi – ha spiegato – ho detto sì al sindaco per la stima e per l’onestà che nutro nei confronti di Massimo e della compagine governativa. Ma anche per l’indignazione nell’aver letto sui giornali rappresentazioni nelle quali L’Aquila appariva come città del malaffare. Qui ci sono solo persone perbene, bisogna liberarsi da qualche pecora di colore oscuro che è normale possa trovarsi in qualsiasi contesto». «Perchè – ha aggiunto Trifuoggi in riferimento ai recenti arresti su presunte tangenti – montare uno scandalo che ha coinvolto una città intera? Qualcuno, poi, risponderà nelle sedi opportune. Ho accettato in un’ottica di servizio: dare una mano a L’Aquila e a questo Comune, ridare la giusta dignità al capoluogo di regione».
Dal sindaco Cialente l’ex pm ha avuto carta bianca. «A Cialente ho posto solo una condizione: che lavorassi totalmente gratis per il Comune. Spero di essere utile e che nel giro di qualche mese si possano già vedere i primi risultati».
Trifuoggi, quando era a capo della Procura di Pescara, è stato titolare dell’inchiesta sulla cosiddetta sanitopoli abruzzese. A chi gli ha chiesto se fosse intenzionato a candidarsi alle prossime elezioni regionali l’ex pm ha risposto: «il mio incarico lo assumo seriamente, ciò esclude altri miei impegni di tipo istituzionale».
Dal neo vice sindaco il Primo cittadino si aspetta, in particolare, che con la sua immagine possa ridare credibilità a L’Aquila nei rapporti con l’Italia e con l’Europa. «Trifuoggi – ha spiegato il sindaco – dovrà dire agli italiani se questa è una città di persone perbene. Dovrà raccontare quello che abbiamo fatto, i nostri sacrifici, ma anche i nostri errori, se ci sono stati. Guarderà le carte di ieri e di oggi e dirà se qualcuno ha sbagliato, me compreso. La democrazia passa attraverso il rispetto di regole e leggi. Chi meglio del dottor Trifuoggi può aiutarci sotto questo aspetto?».
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«A L’AQUILA NON E’ ENTRATA LA MAFIA» – In occasione della conferenza stampa organizzata per annunciare la decisione circa le dimissioni – presentate dal Primo cittadino lo scorso 11 gennaio dopo l’inchiesta della Procura della Repubblica su presunte tangenti negli appalti per il post-sisma – il sindaco ha parlato di «assoluta fiducia nella magistratura». Grazie al lavoro dei magistrati e delle forze dell’ordine, «qui all’Aquila non è entrata la mafia», ha aggiunto.
«SOLDI UTILIZZATI CON ATTENZIONE»– Cialente si è poi rivolto agli italiani. «Magna magna all’Aquila? Noi abbiamo ‘magnato’ la disperazione, abbiamo mangiato la polvere delle nostre case distrutte», ha detto.
«Italiani – ha aggiunto – i vostri soldi li abbiamo utilizzati con attenzione estrema. Qual è il sisma italiano che costa meno nella ricostruzione? La busta numero 1, 2 o 3? Quello dell’Aquila». Quindi i dati: «Oltre 14mila pratiche per 2,2 miliardi di euro. La filiera ha permesso di risparmiare – ha detto Cialente – 403 milioni di euro».
LA GIOIA DELLA PEZZOPANE – Questa mattina la senatrice aquilana Stefania Pezzopane, prima dell’annuncio ufficiale, ha riversato la sua gioia sul [i]social network[/i] Facebook: «Missione compiuta – ha scritto – Grazie all’unità del centrosinistra e alla grande manifestazione con oltre 3000 persone, grazie all’affetto di tanta gente, al sostegno del Pd nazionale e non solo, Massimo Cialente torna a fare il sindaco dell’Aquila. Con un nuovo vicesindaco: l’ex procuratore della Repubblica Nicola Trifuoggi».
STISCIONI DI PROTESTA – Non sono mancate, di fronte alla sede di Villa Gioia del Comune, manifestazioni di dissenso. In particolare sono stati affissi dei manifesti con frasi e fotografie contro il Primo cittadino.
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