‘Game Over’: stop a maxi traffico di droga

23 gennaio 2014 | 15:05
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‘Game Over’: stop a maxi traffico di droga

Sei persone in carcere e sette ai domiciliari – delle 13 ordinanze cinque riguardano donne – oltre ad una 14esima ricercata: l’operazione, denominata “Game Over” e coordinata dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale dell’Aquila David Mancini, ha smantellato all’alba un’organizzazione accusata della gestione di un ingente traffico di cocaina nelle province di Teramo, Napoli e Ascoli Piceno.

Una prima stima economica indica in oltre un milione e mezzo di euro il volume di affari all’origine del traffico, triplicabile con la vendita al dettaglio.

Mente del gruppo viene ritenuto dagli investigatori Gennaro Di Costanzo, napoletano 39enne, vicino al clan “Amato-Pagano” – già arrestato nel 2005 a Barcellona con Raffaele Amato, capo degli scissionisti – che nel 2012 si era stabilito dapprima a Martinsicuro, in provincia di Teramo, dove gestiva un attività casearia e poi a San Benedetto del Tronto. E’ stato qui che i carabinieri gli hanno contestato la gestione di un cartello di personaggi residenti tra Martinsicuro, Colonnella, Monsampolo e Napoli, che distribuivano tra Abruzzo e Marche ingenti rifornimenti di cocaina proveniente dalle zone di Melito e Secondigliano nel Napoletano.

Si tratta di un secondo filone di un’indagine scattata nel giugno del 2012 e che fino a oggi ha portato all’iscrizione di 72 persone nel registro degli indagati, all’arresto di 21 corrieri e al sequestro di 8 chilogrammi di stupefacente.

Gli investigatori ritengono che i 13 arrestati siano riusciti a movimentare finora 25 chilogrammi di cocaina grazie anche agli appoggi del clan camorristico.

Utile alle indagini è stato anche un servizio del programma ‘Le Iene’, acquisito dalla procura distrettuale aquilana, in cui sullo sfondo di un’intervista, su altro argomento, casualmente è stato ripreso dalle telecamere lo scambio di stupefacente tra due dei coinvolti nell’inchiesta.

A tutti i coinvolti, l’organizzazione avrebbe fornito supporto logistico nella predisposizione dei carichi e lo smistamento, nel reinvestimento dei proventi in attività commerciali, addirittura anche all’eventuale assistenza legale e al mantenimento delle famiglie in caso di arresto.