
Sono previsti per il 4 febbraio gli interrogatori di garanzia dei presidenti della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, e del Consiglio regionale, Nazario Pagano, indagati dalla Procura di Pescara in un’inchiesta sui rimborsi delle missioni istituzionali.
Il 4 febbraio sarà il turno di Chiodi e della Giunta, mentre per il 12 febbraio sono previsti gli interrogatori degli altri consiglieri regionali.
I pm titolari dell’inchiesta, Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli, hanno iscritto nel registro degli indagati in totale 25 esponenti politici, con le ipotesi di reato di truffa aggravata, peculato e falso ideologico.
Secondo quanto emerso oggi al Palazzo di Giustizia di Pescara, l’inchiesta sui rimborsi sarebbe scaturita da un altro filone di indagine e sarebbe stata un’iniziativa autonoma della Procura; per l’apertura del fascicolo d’inchiesta non ci sarebbero state denunce.
L’indagine ‘madre’ della Rimborsopoli non è ancora conclusa, così come non si esclude che dall’indagine condotta dai carabinieri che ha portato ai 25 indagati «verosimilmente possano scaturire altre inchieste».
Di Florio e Bellelli hanno voluto sottolineare che «nel provvedimento che ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati di Chiodi, Pagano e altri 23 tra assessori e consiglieri, per la tutela della [i]privacy[/i] non ci sono i nomi di persone coinvolte come eventuali testimoni, siano essi parenti o estranei agli indagati».
Sotto accusa viaggi in località come Sirmione, Roma, Sanremo e altre località venete, manifestazioni come il Vinitaly o soggiorni alle Terme di Torre Canne (Brindisi).