
di Antonella Calcagni
«Tante chiacchiere sulla Accord Phoenix, ma i fatti stanno a zero». Continua la diffidenza dei sindacalisti, ed in particolare di Gino Mattucilli, sull’insediamento della società che dovrebbe entrare nello stabilimento ex Finmek.
«Ci hanno chiamato una volta prima di Natale e poi non abbiamo saputo più niente», ha riferito Mattuccilli. Vede invece, il bicchiere mezzo pieno, anzi pieno, l’ex deputato Giovanni Lolli che sta portando avanti da mesi la delicata trattativa.
«Sono giunti in città nel periodo in cui il sindaco Massimo Cialente era dimissionario – ha riferito Lolli – Ci hanno spiegato che la trattativa per l’acquisto della parte di capannone di competenza del commissario straordinario Gina Luca Vidal è a buon punto. A marzo si insedieranno assumendo i primi 60 lavoratori».
Lolli ha riferito che i vertici Phoenix la prossima settimana dovrebbero incontrare i sindacati in forma ufficiale, mentre in questi giorni stanno chiedendo preventivi per effettuare lavori all’interno dello stabilimento, non è chiaro se sarà elevato il tetto raggiungendo gli 8 metri di altezza o se sarà scelta un’altra modalità. Questa caratteristica urbanistica occorre alla Phoenix per effettuare la triturazione degli apparati esausti. Dal canto proprio la Regione che dovrà rilasciare al Vua (una valutazione ambientale speciale), secondo quanto riferito dall’ex parlamentare, avrebbe chiesto dei chiarimenti ai vertici della Accord. Non ci sarebbe comunque da preoccuparsi. Non vi sarebbero ostacoli al rilascio dell’autorizzazione.
I lavoratori ex Finmek, intanto però continuano a non dormire sonni tranquilli. È infatti sempre più insistente la voce secondo cui sarebbero emersi dei problemi in relazione alla bonifica di una parte dello stabilimento. Una voce che tuttavia al momento non trova conferme.