Chiodi si confessa: «Ho sbagliato»

29 gennaio 2014 | 10:10
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Chiodi si confessa: «Ho sbagliato»

«Ho fatto un errore, una cosa che è finita lì, ma ora provo pure una grande amarezza, perchè qui mi si vuol far passare per uno che ha fatto la cresta alle spese, che ha chiesto rimborsi che non gli spettavano e che si è approfittato in tutti i modi del suo ruolo pubblico, del suo potere. Ebbene, quello di cui si parla non era un concorso pubblico e che quella persona, che oggi prende 200 euro al mese per il suo incarico, io non l’ho mai favorita. Il suo curriculum, piuttosto, fu valutato da una commissione regionale di cui facevano parte pure i sindacati».

Lo afferma, in un’intervista, il governatore dell’Abruzzo Giovanni Chiodi, accusato, insieme con altri 24 tra consiglieri e assessori, di truffa, peculato e falso nell’ambito dell’indagine sui rimborsi spese della Regione.

«Nemmeno la donna che ha dormito con me nella stanza 114 e che per rispetto adesso vorrei tenere fuori, mi ha mai chiesto niente, mai un aiuto, una protezione», assicura Chiodi.

«Una relazione personale, di tre anni fa, che diventa pura macelleria, ecco quello che mi amareggia: famiglie massacrate, carriere esposte al pubblico ludibrio. E questo per un obiettivo politico, perchè il 25 maggio in Abruzzo si vota ed è chiaro che qualcuno mi vuole far fuori. Ma non s’illudano i miei nemici, saranno gli elettori a dirmi, quel giorno, se dovrò andar via».

«È stato un errore», ribadisce il governatore. «Ho già parlato con mia moglie Daniela e con la più grande delle mie tre figlie, Eleonora, che ha 22 anni e studia a Roma. Ci ho già parlato e ci riparlerò, confido nella loro comprensione e alla fine, malgrado tutto, spero di tenere unita almeno la mia famiglia. Poi, dopo l’incontro che avrò coi magistrati, parlerò chiaro anche ai cittadini».

«La magistraura ha messo insieme due fatti: uno privato, uno pubblico, e questo è grave». Ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi che ha aggiunto: «gli inquirenti stanno facendo le pulci ai nostri conti, bene, fanno il loro dovere, ma devono sapere anche che molti e molti rimborsi spese io non li ho mai chiesti, pagando di tasca mia viaggi e quant’altro. Questa è una vicenda che si ritorcerà contro chi l’ha tramata».