L’Aquila, bollette e proteste

29 gennaio 2014 | 17:51
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L’Aquila, bollette e proteste

di Fulgo Graziosi

Caro Assessore,

la lista dei contestatori comincia a ingrossare. Prima che possa assumere le dimensioni e l’irruenza di una valanga, sarebbe opportuno far giungere agli utenti almeno una nota, oppure un comunicato per assicurare lo stato degli adempimenti in atto, scaturiti dalle varie osservazioni dei contribuenti.

La nota di Luigi Valenti appare quanto mai chiara e ancora di attualità, visto che l’interessato, e quanti altri si trovano nella stessa situazione, non ha ricevuto alcuna assicurazione al riguardo.

Sono pienamente convinto di averti creato un po’ di lavoro in più. Sono anche certo, conoscendo la tua perfetta sensibilità, specialmente nei riguardi dei contribuenti, che in breve riuscirai a dare una risposta a tutto e a tutti, riponendo le carte in ordine. Buon lavoro.

LA NOTA DEL LETTORE

[i]Ciao,

ho letto con piacere la tua lettera aperta all’assessore De Santis e desidero segnalarti, come anticipato telefonicamente, anche quanto segue: ti ricorderai senz’altro la storia infinita delle bollette TARSU riferite al periodo 2009/2010 inviate a noi contribuenti con importi al 100% e, dopo un tira e molla durato circa un anno, abbattute del 60%, come era previsto per legge, e recapitate a fine novembre 2013.

Bene, sembrava tutto risolto e invece lo era in parte, perché nel pagare on-line il bollettino prestampato ricevuto, il sistema di Poste mi ha bloccato il pagamento avvertendomi che il n° 1000489367 di CC postale del beneficiario Comune dell’Aquila non era più operativo. Contattato telefonicamente l’ufficio TARSU, un gentile addetto mi ha risposto (fatto eccezionale) ammettendo candidamente che erano a conoscenza del problema e che Poste, in seguito al pagamento effettuato esclusivamente presso gli uffici postali, avrebbe successivamente provveduto a girargli quanto versato sul cc giusto. Gli ho fatto notare che non avremmo potuto sognarcelo, ma che sarebbe stato utile darne notizia sul sito del Comune. Ma quando? Da un orecchio gli è entrato e dall’altro gli è uscito.

Alla luce di quanto emerge della tua lettera, mi chiedo: De Santis sa anche di questi errori formali?; fra qualche tempo (1/10 anni o più), ci chiederanno di ripagare perché Poste non gli ha rigirato gli importi o perché Loro non li hanno registrati a dovere?; la storia continuerà ad essere infinita?

Ti ringrazio per la tua disponibilità e caramente ti saluto augurandoti buon lavoro.

Luigi Valenti[/i]