
È stato rinviato al prossimo 19 giugno il processo per abuso d’ufficio aggravato con tre imputati relativo all’inchiesta sui presunti canoni gonfiati per affittare un capannone dove ricollocare alcune facoltà dell’Università dell’Aquila che avevano avuto le sedi distrutte dal sisma del 6 aprile 2009.
Oltre all’ex rettore, Ferdinando Di Orio, alla sbarra ci sono anche Filippo Del Vecchio, direttore amministrativo dell’epoca e oggi direttore generale di un’altra università, la D’Annunzio di Chieti, e Marcello Gallucci, legale rappresentante della società Gallucci Srl, titolare del capannone in passato sede della Optimes, fabbrica di cd fallita prima del sisma, dove attualmente si trovano ospitate le aule della ex facoltà di Ingegneria.
L’udienza si è svolta in due parti. In mattinata si è chiusa la costituzione delle parti: l’Università ha deciso di non costituirsi e questa mossa ha portato all’esclusione dell’Associazione professori per la legalità. Il processo si celebrerà, quindi, senza parti civili, peculiarità che è stata interpretata dalle difese come un segnale di debolezza. Nella prima parte della mattinata si è svolta la complessa testimonianza del maresciallo Fazio dei carabinieri, tra gli autori degli accertamenti nel corso delle indagini preliminari.
L’esponente dell’Arma ha ripercorso l’informativa alla base del capo d’imputazione, sottoposto a un fuoco di fila di domande da parte degli avvocati difensori. Il pubblico ministero David Mancini ha proseguito con determinazione a fare le domande al teste sulla base del suo percorso di interrogatorio.
Al termine, Grieco ha dato appuntamento al primo pomeriggio, quando era previsto l’interrogatorio del docente dell’Ateneo aquilano Sergio Tiberti, ritenuto tra i testi chiave perché con le sue campagne mediatiche ha contribuito a dare il via agli accertamenti.
Mancini non era disponibile, perché in queste ore coordina due inchieste in pieno svolgimento nel capoluogo: quella del furto della reliquia con il sangue di Papa Giovanni Paolo II e quella sulla valanga sul Gran Sasso che ha causato la morte di un giovane aquilano all’ospedale di Teramo.
Al suo posto era presente il sostituto procuratore Fabio Picuti, disponibile ad ascoltare il teste, ma la difesa si è detta d’accordo a far slittare l’udienza per fare in modo che Tiberti sia ascoltato dal pm che ha seguito dall’inizio le indagini.
Sempre nel corso dell’udienza di oggi sono state acquisiti due documenti: una relazione del presidente del Collegio dei revisori dei conti, Alberto Sabatini e una perizia svolta dal professor Caccia per conto del tribunale nella causa fallimentare della Optimes.