
Nella regione Abruzzo sono 74.939 i cittadini stranieri e hanno un’incidenza sulla popolazione pari al 5,7%, inferiore alla media nazionale. L’Aquila e Teramo sono le due province con il maggior numero di residenti stranieri (42.199). I dati, relativi a tutte le regioni italiane, si riferiscono al 23esimo rapporto sull’immigrazione presentato stamani a Roma dalla fondazione Migrantes e da Caritas Italia, alla presenza del ministro Kyenge.
A livello regionale le collettività immigrate sono formate soprattutto da romeni, albanesi, marocchini e cinesi.
Sono oltre 72.000 i lavoratori nati all’estero occupati nell’economia abruzzese, mentre le imprese straniere sono circa 12.300. Si tratta, per lo più, di cittadini provenienti dalla Romania, dall’Albania, dalla Svizzera, dal Marocco e dalla Cina.
Anche la scuola abruzzese è sempre più frequentata da alunni stranieri: erano più di 13.000 nell’anno scolastico 2012/2013.
Stando al rapporto, le previsioni sulla composizione demografica dell’Abruzzo nei prossimi vent’anni dicono che le dinamiche migratorie continueranno a incrementare la popolazione regionale, soprattutto quella nella fascia di età dei 15/64 anni (www.integrazionemigranti.gov.it/Normativa/Documents/Abruzzo). Ciò significa che si continuerà ad avere una rilevante presenza di uomini e donne in età lavorativa, che dovranno essere accolti e inseriti attraverso mirate politiche formative nel mercato occupazionale. Per questo l’approfondimento regionale è stato dedicato al tema del lavoro e della formazione professionale, senza prescindere al contempo dal grave tema dello sfruttamento in cui versano tanti migranti in Abruzzo. In quest’ultimo triennio la crisi economica ha prodotto un significativo ridimensionamento dei livelli occupazionali e le criticità che il mercato del lavoro italiano si trova a dover fronteggiare interessano ormai anche la componente straniera, tradizionalmente attestata su maggiori livelli occupazionali rispetto alla forza lavoro italiana.
Alla fine del 2012 – si legge ancora nel rapporto – le imprese straniere presenti in Abruzzo erano in totale 12.363, con un tasso di crescita del 3,5%, un saldo in attivo di 425 nuove imprese e un peso in termini percentuali dell’8,2% sul totale delle imprese presenti in regione (Unioncamere-InfoCamere, Movimprese).
Teramo è la provincia in sui insistono più imprese (4.068), ma Pescara e Chieti registrano una crescita maggiore alla media regionale, rispettivamente 6,3% e 4,5%.
Quanto invece ai lavoratori occupati e alla distribuzione per provincia e ambito, se Teramo registra una propensione degli stranieri all’occupazione nel settore industriale, delle costruzioni, della manifattura e dell’agricoltura, Pescara si distingue per i servizi e l’assistenza familiare, Chieti per l’industria e L’Aquila sia per l’agricoltura che per le costruzioni.
La situazione socio-lavorativa e la presenza degli immigrati a Chieti è stata, nel corso del 2013, oggetto d’indagine all’interno del progetto dal titolo Integrarsi-Chieti (Unioncamere-InfoCamere, Movimprese). I risultati dicono che i contratti a tempo indeterminato, nonostante la crescente precarizzazione della condizione lavorativa regionale, sono ancora ampiamente applicati nel territorio, in particolare nei settori dell’industria e dell’edilizia. Nella provincia di Chieti, dunque, in cui si concentra il 24,1% degli stranieri residenti in Abruzzo, la situazione appare più positiva e i dati a disposizione permettono di affermare che il fenomeno migratorio presenta un flusso più maturo e stabile.
Da sempre Migrantes si occupa in Abruzzo dell’integrazione sociale e dell’inclusione economica e lavorativa delle persone e delle famiglie di etnia rom presenti sul territorio, attraverso la sensibilizzazione degli enti e della comunità mediante l’istituzione di un tavolo di lavoro e di cicli di seminari formativi, di un laboratorio interculturale nelle scuole primarie, l’accompagnamento di minori rom nel loro percorso scolastico, la promozione di tirocini formativi e corsi di formazione e attività di orientamento e sostegno alla creazione di libera impresa. Un progetto specifico in tal senso è “Gli uomini si liberano insieme“, promosso da Ufficio Migrantes, Caritas diocesana, Ufficio Scuola della Diocesi di Teramo ed altre strutture. Nel corso degli ultimi due anni Migrantes si è inoltre attivata con la facoltà di Scienze Politiche dell’università degli Studi di Teramo nel promuovere seminari informativi sul tema dei Rom.