
Un caffè e una piccola pausa negli uffici del gabinetto del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, prima di un colloquio sulle vicende della regione a partire dalle aree colpite dal sisma.
Poco dopo l’assoluzione con formula piena nell’ambito della vicenda Ecosfera, l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso si è recato negli uffici del Comune dell’Aquila per un confronto a cui ha partecipato anche l’ex parlamentare del Partito Democratico, Giovanni Lolli.
Con il volto sereno, si è poi intrattenuto con i giornalisti che hanno chiesto di intervistarlo. «Ci sono tanti tipi di giudizio – ha detto D’Alfonso – da quello divino a quello dei cittadini, ma il giudizio di un ordinamento che accerta la verità è per me come una nuova nascita».
D’Alfonso ha poi parlato delle sue idee per l’Abruzzo. «Vorrei tornare a realizzare progetti concreti, realizzando infrastrutture per l’Abruzzo e valorizzando le sue peculiarità. Ci sono 130 mila imprese che dobbiamo proteggere». L’ex sindaco ha annunciato un tour a breve tra tutti i comuni abruzzesi «a partire proprio dall’Aquila capoluogo».
Intanto la senatrice aquilana Stefania Pezzopane, che [i]rumors[/i] vorrebbero come candidata alle primarie del centrosinistra proprio come antagonista dell’ex sindaco di Pescara, si è detta «molto contenta» per l’assoluzione di D’Alfonso. «E’ un gran bene che sia stato assolto», ha ribadito la senatrice. «Molte volte – ha aggiunto – gli avevo augurato di uscirne fuori bene». In merito alla possibilità di partecipare alle primarie la senatrice non si sbottona: «Non ho ancora deciso le regionali non erano nei miei calcoli, ma entro la settimana prenderò una decisione».
IL PD ESULTA – Dal Pd, intanto, arriva un ‘abbraccio’ collettivo a Luciano D’Alfonso.
«Oggi più di ieri Luciano D’Alfonso è pienamente a disposizione dell’Abruzzo, come altri dirigenti del partito, per dare una nuova speranza a questa terra che negli anni di Chiodi è stata travolta da scandali e depressioni economiche ed è finita alla ribalta nazionale per le note vicende etiche e morali che riguardano Chiodi e la sua destra», ha sottolineanto, in una nota, il segretario regionale del Pd abruzzese Silvio Paolucci, dopo l’assoluzione di D’Alfonso nel processo “Caligola”. «Siamo un partito di garantisti – ha aggiunto – convinti che le sentenze non si giudicano nel merito, neppure quando fanno piacere sul piano umano e sul piano politico. Ora però si può affermare che il processo ha fatto il suo corso e la magistratura ha assunto le decisioni che ha ritenuto opportune. Non sempre, tuttavia, uomini politici e delle istituzioni sottoposti al vaglio delle indagini hanno mantenuto fede, come invece ha fatto D’Alfonso, al dovere morale e istituzionale di rispettare la separazione dei poteri, non utilizzare le piazze come tribunali, né gridare ai complotti: ecco perché il Pd abruzzese è orgoglioso della condotta di uno dei suoi più autorevoli esponenti e lancia la sfida per la Regione».
«Ora tutti uniti per l’Abruzzo che sarà. Tutte le ombre sulla figura, sul ruolo, sull’operato di Luciano D’Alfonso sono state cancellate dal merito dei pronunciamenti della giustizia», ha aggiunto, attraverso una nota, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Camillo D’Alessandro. «La storia della nostra Regione – ha concluso D’Alessandro – ora può ripartire».